Caschi blu francesi nella bufera per uno scandalo di pedofilia in Africa

Qualcosa da mangiare, un dollaro, un biscotto, in cambio di favori sessuali. Uno nuovo scandalo investe i soldati dell’Onu: caschi blu francesi in Centrafrica sono finiti nella bufera per accuse di pedofilia. La procura di Parigi ha aperto un’inchiesta su denunce di abusi su minori a carico dei loro militari in servizio a Bangui.

La conferma è arrivata dal Palazzo di Vetro: il portavoce Farhan Haq ha avallato l’esistenza delle indagini e che un alto funzionario dell’organizzazione mondiale per la pace è stato messo in aspettativa per aver fatto prematuramente circolare, in versione integrale, i risultati provvisori dell’indagine interna.

Gli abusi risalirebbero al 2013 e 2014 quando la missione «Minusca», rinnovata ieri per altri 12 mesi, veniva messa in piedi nella capitale Bangui, a ferro e fuoco per gli scontri tra le milizie. Secondo un dossier ottenuto dal «Guardian», i caschi blu francesi si sarebbero resi colpevoli di «stupri e sodomia» su ragazzini affamati e senza casa in un centro per sfollati presso l’aeroporto M’Poko. Uno di questi bambini, di appena nove anni, avrebbe descritto gli abusi subiti da parte di due militari francesi in cambio di cibo e di piccole somme di denaro.

Una inchiesta interna era stata ordinata nel 2014 dall’Unhcr, l’agenzia Onu per i rifugiati con sede a Ginevra: funzionari
Unhcr e Unicef avrebbero interrogato i bambini tra maggio e giugno dell’anno scorso ottenendone la descrizione dei militari responsabili.

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