Chiesa / Il caso

Vaticano: non è lecito benedire le unioni gay

Il provvedimento della Congregazione della Dottrina della Fede approvato da Papa Francesco 

ROMA. La Chiesa non dispone del potere di impartire la benedizione a unioni di persone dello stesso sesso: lo afferma la Congregazione della Dottrina della Fede rispondendo ad un quesito sul tema. "Non è lecito impartire una benedizione a relazioni, o a partenariati anche stabili, che implicano una prassi sessuale fuori dal matrimonio (vale a dire, fuori dell'unione indissolubile di un uomo e una donna aperta di per sé alla trasmissione della vita), come è il caso delle unioni fra persone dello stesso sesso", afferma la Congregazione.

Papa Francesco "ha dato il suo assenso" alla pubblicazione della risposta sulla questione.

In alcuni ambiti ecclesiali - ricorda la Congregazione - si stanno diffondendo progetti e proposte di benedizioni per unioni di persone dello stesso sesso. "Non di rado, tali progetti sono motivati da una sincera volontà di accoglienza e di accompagnamento delle persone omosessuali", sottolineano il Prefetto, Card. Luis Ladaria, e il segretario, mons. Giacomo Morandi.

Ma la benedizione è un "sacramentale" e non può essere impartita - sottolineano - in questi casi. "La dichiarazione di illiceità delle benedizioni di unioni tra persone dello stesso sesso non è quindi, e non intende essere, un'ingiusta discriminazione, quanto invece richiamare la verità del rito liturgico e di quanto corrisponde profondamente all'essenza dei sacramentali, così come la Chiesa li intende", conclude la Congregazione per la Dottrina della Fede. 

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