Coronavirus: altri 1.912 casi Calano i decessi (venti) Trento fra le aree con Rt alto

L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) celebra con un video l’Italia per la gestione dell’emergenza coronavirus dopo un inizio da incubo, ma l’epidemia nella penisola è «in lento e progressivo peggioramento», secondo l’Istituto superiore di sanità (Iss).

Tanto che il governatore della Campania Vincenzo De Luca, dopo aver imposto mascherine anche all’aperto - scelta imitata oggi dalla Calabria -, minaccia di chiudere tutto di nuovo nella sua regione se la curva dei contagi continuerà a salire. Cosa che sembra verificarsi: nelle 24 ore si registra il record di nuovi positivi dalla fine del lockdown nazionale, 1.912. Ieri erano stati 1.786 (differenza rispetto al giorno precedente +126). Lombardia e proprio la Campania in testa per infetti individuati. Le vittime sono 20, i tamponi oltre 107 mila, sempre su livelli record, il numero delle vittime sale quindi a 35.801.

Questo incremento porta i casi totali registrati da inizio pandemia a 306.235.

Il totale degli attualmente positivi è di 47.718, di questi 2.737 sono ricoverati con sintomi, 244 sono in terapia intensiva (ieri erano 246, differenza -2) e 44.737 in isolamento domiciliare. I tamponi effettuati nelle ultime 24 ore sono 107.269 (differenza rispetto a ieri -750), per un totale di 10.894.963. (

Il Trentino e l'Alto Adige figurano fra le aree con l'indice di trasmissione più elevato, nel bollettino dell'Istituto superiore di sanità e del ministero della salute, che effettua il consueto monitoraggio, in questo caso per la settimana fino al 20 settembre.

Dodici le regioni con Rt sopra 1, cioè più a rischio contaigo, Abruzzo, Calabria, Campania, F. V. Giulia, Liguria, Molise, Provincia autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Puglia, Sicilia, Umbria e Veneto.

Sono dieci Regioni e provincie autonome che hanno riportato un aumento nel numero di casi diagnosticati rispetto alla settimana precedente.

ECCO I DATI


Abruzzo              1.1
Basilicata            0.73
Calabria              1.13
Campania           1.1
Emilia Romagna  0.78
F.V. Giulia            1.11
Lazio                    0.85
Liguria                 1.31
Lombardia           0.75
Marche                0.99
Molise                 1.04
Prov. Aut. Bolzano 1.28
Piemonte                0.96
Prov. aut. Trento     1.24
Puglia                     1.06
Sardegna                0.77
Sicilia                       1.2
Toscana                   0.93
Umbria                    1.06
Valle d'Aosta            0.59
Veneto                     1.01


«L’Italia è stato il primo Paese occidentale ad essere stato pesantemente colpito dal Covid-19 - afferma l’Oms -. Il governo e la comunità, a tutti i livelli, hanno reagito con forza e hanno ribaltato la traiettoria dell’epidemia con una serie di misure basate sulla scienza». Parole che sul profilo Twitter dell’organizzazione accompagnano le immagini dei mesi scorsi e le testimonianze della lotta al Covid-19. «Un omaggio all’Italia» lo definisce il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ringraziato del direttore generale dell’Oms Tedros Ghebreyesus per la sua «leadership umile». Sull’ipotesi di nuove chiusure interviene il ministro della Salute Roberto Speranza.

«Sullo stato di emergenza faremo una valutazione da qui a qualche settimana quando arriverà a scadenza e ci teniamo pronti ad ogni evenienza - afferma -. Abbiamo bisogno di essere pronti a misure qualora dovessero essere necessarie a livello di piccoli territori, a livello diciamo sub provinciale; escludiamo in questo momento interventi più larghi» Il monitoraggio settimanale dell’Iss - aggiornato al 22 settembre - racconta di 8 settimane consecutive di aumento dei contagi, seppure non fuori controllo come in grandi vicini europei. Il suggerimento è di «non sottovalutare il rischio di una rapida ripresa epidemica dovuto ad un eccessivo rilassamento delle misure, con autorizzazione di eventi ed iniziative a rischio aggregazione in luoghi pubblici, e dei comportamenti individuali anche legati a momenti di aggregazione estemporanei».

Il riferimento sembra tra l’altro all’aumento della capienza consentita negli stadi di calcio, chiesto da quasi tutte le Regioni, di cui il Comitato tecnico scientifico (Cts) discuterà la prossima settimana. Il ministro della Salute Roberto Speranza è contrario, «non possiamo permetterci rischi impropri». Quanto alle scuole «non è possibile valutare, al momento, l’impatto che l’apertura avrà sull’andamento dell’epidemia - afferma l’Iss -. Si ritiene che questo aspetto sarà valutabile a partire dalle prossime 2-3 settimane».
Continuano a crescere i focolai: sono 2.868, dei quali 832 nuovi.

Molti cluster scoppiano in famiglia, avvertono gli esperti dell’Iss. In 10 Regioni si è registrato un aumento dei casi, che non può più essere attribuito a positivi per così dire di importazione. 

L’età mediana degli infetti resta ferma a 41 anni, mentre l’indice di trasmissione Rt, calcolato però sui soli casi sintomatici, è pari a 0,95, al di sotto di 1 nel suo valore medio per la seconda settimana consecutiva (dal 3 al 16 settembre).

Intanto sono 46, di cui 15 asintomatici, i militari trovati positivi al Covid-19 sulla nave della marina militare Margottini, ormeggiata al pontile Nato a Melilli, nel Siracusano. Lo rende noto l’Azienda sanitaria provinciale. I medici sono intervenuti su richiesta del comandante di Marisicilia ammiraglio Andrea Cottini a bordo della nave a causa di sintomatologia sospetta.
La Svizzera, infine, ha inserito la Liguria tra i territori venendo dai quali dal 28 settembre ci sarà obbligo di quarantena. La Regione ha subito chiesto alle autorità elvetiche di rivedere la propria decisione, ritenendola ingiustificata.

«Valuteremo giorno per giorno. Abbiamo un vantaggio rispetto ad altri Paesi e proveremo a difendere questo vantaggio con tutte le energie, oggi il test viene fatto dalle aree che abbiamo ritenuto più a rischio, alcuni di questi Paesi stanno un pò meglio e non escludiamo che possano essere tolti dalla lista, altri, potranno entrare. Sicuramente il Regno Unito è un Paese molto importante, lo stiamo monitorando con grande attenzione, sulla base dell’evoluzione epidemiologica», ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, rispondendo a una domanda su possibili test anche dal Regno Unito intervenendo al Tg3 delle 19.

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