Covid a Mondragone: alta tensione attorno ai vecchi palazzi zona rossa

Ancora tensione nella notte a Mondragone nell’area dei palazzi ex Cirio, che da lunedì è zona rossa a causa di una cinquantina di contagi da coronavirus, diffusi in particolare nella comunità bulgara che abita lì.

Verso le 2 i vigili del fuoco sono intervenuti per l’incendio di un furgoncino in viale Margherita, a ridosso dei palazzi. Il mezzo dovrebbe essere di proprietà di un bulgaro. Dai primi accertamenti sembra che la causa sia dolosa e che sia stata usata una bottiglia incendiaria.

«Abbiamo messo in quarantena tutte le palazzine. Ora devono stare tutti in casa, si devono rispettare le regole: per 15 giorni nessuno deve entrare o uscire da quei palazzi», ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che si è recato in visita a Mondragone, nel Casertano, in seguito al focolaio di Covid scoppiato nella zona dei Palazzi Cirio, in 5 edifici, quattro occupati dalla comunità bulgara e uno da senzatetto italiani.

«Questa situazione di Mondragone esiste da anni e anni - ha sottolineato -. Ma tra ministri dell’Interno, prefetti e sindaci, nessuno se ne è accorto. Io sono abituato a parlare chiaro e ho chiesto che entro stasera partano controlli rigorosi h 24 di esercito, polizia e carabinieri».

Intantio ieri notte è arrivato a Mondragone il contingente di 50 militari inviato dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, per rafforzare il presidio di vigilanza nell’area dei palazzi ex Cirio. Sempre oggi, si apprende dal Viminale, in aggiunta al dispositivo territoriale, sono stati messi a disposizione della questura di Caserta 40 appartenenti alle Forze di polizia, ai quali se ne aggiungeranno altri 30 nella giornata di domani.

«Dobbiamo prima di tutto risolvere il problema sanitario, poi passeremo a quello sociale», dice il sindaco Virgilio Pacifico ai cittadini che sono ancora in presidio alla rotonda sulla statale Domiziana ubicata di fronte ai palazzi ex Cirio, zona rossa da lunedì.

I cittadini protestano perché a loro dire questa situazione danneggia la città, che vive di turismo essendo sul litorale, ma chiedono anche di risolvere una volta per tutte il «problema» dei Palazzi ex Cirio, degradato complesso residenziale in pieno centro cittadino, quasi un «mondo a parte» dicono i cittadini mondragonesi, dove il degrado costante e i traffici illeciti, gestiti soprattutto dai bulgari, come il contrabbando di sigarette e alcolici, lo spaccio e il caporalato, sono all’ordine del giorno, come dimostrato dalle continue operazioni delle forze dell’ordine avvenute nel tempo, così come avvengono spesso risse dovute all’uso eccessivo di alcol.

Ma ai palazzi ex Cirio vivono anche bulgari e altri stranieri che lavorano come braccianti nei campi, sfruttati anche da connazionali; molti sono arrivati in auto dalla Bulgaria da qualche settimana proprio per lavorare nei campi.

«Fate un censimento delle persone che risiedono qui - dice una ragazza che ha ripreso a lavorare solo da pochi giorni dopo il lockdown - e fate venire anche i proprietari di casa che affittano ad una persona e poi si prendono in nero i fitti di altri dieci inquilini. E cacciate tutti quelli che non fanno nulla o commettono reati». «Se ne devono andare tutti» urla un altro.
«Di certo chi delinque non può stare ai palazzi ex Cirio» afferma il sindaco. «Dobbiamo insegnare loro a rispettare le regole». «A voi cittadini dico di aiutarci: denunciate i proprietari che violano le regole».
Qualche cittadino ipotizza di organizzare delle ronde per controllare che i bulgari non violino «la zona rossa».

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