Coronavirus, raggiunto il picco In Italia più di 100mila contagiati

Con più di 105mila contagiati, oltre 77mila italiani tuttora positivi e quasi 12mila e 500 morti, l'Italia raggiunge il picco del contagio per il coronavirus. Ma l'apice non è una vetta quanto piuttosto un 'plateau', un altopiano di montagna che va attraversato prima che si possa cominciare ad intravedere la discesa. Ad un mese e mezzo di distanza da quel 20 febbraio quando a Codogno è stato diagnosticato il coronavirus al 38enne Mattia, gli scienziati pronunciano la parola tanto attesa da tutta Italia. Che non significa però la fine delle misure di contenimento e del distanziamento sociale: per le prime, si andrà avanti almeno fino a Pasqua; al secondo, dovremmo abituarci per mesi.

E che si sia arrivati al picco non è certo una vittoria, con i numeri della pandemia che rappresentano la fotografia più cruda della catastrofe, assieme ai camion militari che continuano a portare le bare verso i forni crematori in tutta Italia.

Anche ieri un'ecatombe: 837 vittime in un giorno, 35 l'ora. Nella tragedia ci sono però anche numeri 'positivi': continuano a calare i ricoverati negli ospedali: il 26 marzo l'incremento era stato di 1.276 nuovi malati, sabato di 710, domenica di 409, lunedì di 397. Con la Lombardia che ospedalizza 'solo' 68 nuovi pazienti e l'Emilia che ne ha invece 14 in meno.

Calano anche i nuovi ingressi in terapia intensiva: sono 42, l'altro ieri erano 75, il 26 marzo 120. Per la prima volta, inoltre, la Lombardia fa registrare due pazienti in meno in terapia intensiva. E anche se si vanno a guardare le percentuali, i numeri confermano il rallentamento: l'incremento del totale dei contagiati passa dal 4,15% di lunedì al 3,98% di ieri e quello delle terapie intensive dall'1,92% all'1,06%.

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