Malata di shopping sfrenato: il giudice le toglie i soldi

Tra i mali della modernità viene spesso denunciato il consumismo soprattutto quanto raggiunge eccessi incontenibili. E sopratutto quando la sua manifestazione patologica rischia di distruggere famiglie e persone.

È questo il caso di una donna di 49 anni, di Pavia, che ha acquistato vestiti, borse griffate e scarpe per oltre 30mila euro in un tempo relativamente breve. Una sfrenata corsa all’acquisto che era diventata un’autentica ossessione tanto che la signora è stata riconosciuta affetta da shopping compulsivo.

I tentativi di convincerla a spendere di meno si sono rivelati tutti infruttuosi. Appena poteva, andava nei negozi del capoluogo lombardo e di altre città per acquistare capi all’ultima moda. Una passione molto costosa e che poteva avere conseguenze pesanti per il suo presente e il suo futuro.

Su richiesta dei suoi familiari, che volevano evitarle un tracollo economico, i giudici del Tribunale di Pavia hanno nominato un amministratore di sostegno per lei, togliendo dalla sua disponibilità carte di credito e bancomat. La decisione dei giudici è stata motivata anche in base alla relazione inviata dallo psichiatra e dalla psicologa che hanno seguito a lungo il caso. Una decisione che potrebbe tracciare una linea importante dal punto di vista giudiziario a tutela di chi soffre di questa insidiosa forma di malattia.

Togliendole la disponibilità del denaro e, in questo modo, impedendole di spendere, si spera che la donna possa guarire da una patologia che rischiava di azzerare rapidamente il suo conto corrente. Da quanto si è riusciti a capire - la vicenda è avvolta da una comprensibile aurea di riservatezza - i consumi pazzi andavano avanti da anni. La sindrome da acquisto compulsivo è un disturbo del controllo degli impulsi che indica il desiderio compulsivo di fare acquisti, anche denominato shopping compulsivo, acquisto compulsivo, shopping-dipendenza o “shopaholism”.

È noto anche con il termine oniomania (dal greco onios = «in vendita,» mania = follia) coniato dallo psichiatra tedesco Emil Kraepelin. Kraepelin, con lo psichiatra svizzero Eugen Bleuler, identificò per la prima volta i sintomi associati all’oniomania nel corso del tardo diciannovesimo secolo.

I soggetti che presentano questo disturbo, soprattutto donne di giovane età, se inizialmente comprano per il piacere che si ricava da un nuovo acquisto, in seguito riportano uno stato di tensione crescente, ed il desiderio di comprare diventa un impulso irrefrenabile. In seguito all’acquisto compulsivo di oggetti d’ogni tipo, che il più delle volte vengono messi da parte o regalati oppure buttati via, si riscontrano molto spesso sentimenti di colpa e vergogna.

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