Ogni 72 ore una donna uccisa Mattarella: «Una violenza che è emergenza pubblica»

«La violenza sulle donne non smette di essere emergenza pubblica e per questo la coscienza della gravità del fenomeno deve continuare a crescere. Le donne non cessano di essere oggetto di molestie, vittime di tragedie palesi e di soprusi taciuti perché consumati spesso dentro le famiglie o perpetrati da persone conosciute». Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne affermando che «molto resta ancora da fare» e «ogni donna deve sentire le istituzioni vicine».

Del resto i dati delle violenze hanno ormai raggiunto livelli d'allarme: ogni 72 ore in Italia una donna viene uccisa da una persona di sua conoscenza, solitamente il suo partner; 3 femminicidi su quattro avvengono in casa; il 63% degli stupri è commesso da un partner o ex partner. "La violenza - sostengono da 'Non una di Meno' - non ha passaporto né classe sociale, ma spesso ha le chiavi di casa e si ripete nei tribunali e nelle istituzioni".

Dati confermati anche dalla Polizia alla presentazione a Milano dell'iniziativa "Questo non è amore 2019" sulla violenza di genere: da dove emerge che vittime e carnefici sono per lo più italiani: le prime nell'80,2% dei casi, i responsabili nel 74% dei casi. Ed è stato confermato che l'82% delle volte chi fa violenza su una donna, è un volto amico: o il compagno o un conoscente. In aumento il numero dei femminicidi passati dal 37% del 2018 al 49% tra gennaio ed agosto 2019. Il 67% di queste vittime è straniero, e anche qui nel 61% dei casi l'autore è il partner. Per contrastare idealmente questa spirale di violenza, il corteo di Roma è aperto dalle donne e dai centri antiviolenza femministi, il cui lavoro "va riconosciuto, garantito e valorizzato".

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