Deborah torna in libertà Ha ucciso il padre violento

Torna libera Deborah Sciacquatori, 19, che domenica scorsa a Monterotondo, vicino a Roma, ha sferrato un colpo fatale al padre, poi morto, che da tempo vessava la famiglia con violenze e aggressioni. La Procura di Tivoli ha firmato il decreto di remissione in libertà. Deborah era ai domiciliari: l’accusa nei suoi confronti è stata derubricata da omicidio volontario in eccesso colposo di legittima difesa.

«Al momento la ragazza è indagata per eccesso colposo di legittima difesa, ma non è escluso che, nelle prossime 2 settimane, si possa chiedere al gip l’archiviazione perché la ragazza, allo stato degli atti a nostra conoscenza, ha agito per difendersi». A dirlo il Procuratore capo di Tivoli, Francesco Menditto parlando della posizione di Deborah Sciacquatori che ha ucciso il padre per difendere i familiari dall’ennesimo episodio di violenza domestica.

«Papà fermati, non fare più niente». Prima di colpirlo e ucciderlo Deborah Sciacquatori, la ragazza di Monterotondo accusata per la morte del padre violento, aveva scongiurato e implorato l’uomo di fermarsi. Un tentativo disperato quanto vano. Le parole della 19enne sono confermate dal procuratore di Tivoli e riferite da alcuni testimoni.

La giovane, secondo quanto riferito dagli inquirenti, dopo aver colpito il padre gli avrebbe detto: «non mi lasciare, ti voglio bene». «Queste parole - spiega il procuratore di Tivoli Francesco Menditto - sono state confermate dai testimoni presenti al momento della colluttazione».

«L’unica cosa per la quale dico grazie a mio padre è per avermi trasmesso la passione per il pugilato». È quanto ha riferito agli inquirenti Deborah.

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