Salvini insieme agli Ultras tra abbracci e selfie

Matteo Salvini si mischia agli ultras del Milan tra sorrisi, baci e selfie, e non si preoccupa che la sua presenza alla festa della Curva Sud possa diventare un caso. Saluta e abbraccia diversi esponenti del tifo organizzato rossonero, alcuni dei quali però hanno avuto problemi con la giustizia, finendo anche in galera.
«Sono solo un indagato tra altri indagati», spiega deciso Salvini all'Arena Civica di Milano per le celebrazioni per i 50 anni della Curva Sud, organizzata per altro con il patrocinio di Palazzo Marino. Salvini è convinto che la sua presenza non sia affatto fuori luogo: «I tifosi del Milan sono tra le più belle realtà europee. Sono persone per bene, pacifiche e tranquille». Non c'è quindi alcun imbarazzo quando il vicepremier incrocia sugli spalti il capo ultras Luca Lucci ( i due nella foto ), che ha recentemente patteggiato una pena ad un anno e sei mesi per traffico di droga: i due si stringono la mano e si scambiano pacche sulle spalle. «Ho cominciato ad andare in Curva a 14 anni, ho sempre trovato gente positiva».
Duro il commento di Nico Stumpo, deputato di LeU, secondo cui «andando a fare il tifoso tra gli ultras, Salvini si dimostra ancora una volta non un uomo delle istituzioni ma un uomo di parte». Ma Salvini vede anche una correlazione tra l'atteggiamento dell'Unione Europea verso l'Italia e quello della Uefa verso il Milan: «Mi sembra che in Europa esistano due pesi e due misure a tutti i livelli. L'Europa non ama l'Italia e in questo caso le squadre italiane».

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