Ragazzo morì in piscina, accuse a medico 118

Avrebbe somministrato al paziente, un ragazzo di 24 anni, disabile, soccorso in una piscina e morto poco dopo in ospedale, una dose eccessiva di farmaci sedativi, poi avrebbe fatto errori nelle manovre rianimatorie: in particolare avrebbe fatto in modo scorretto l’intubazione oro-tracheale, mettendo il sondino naso-gastrico nell’esofago anzichè nella trachea. È l’accusa che la Procura di Bologna muove a una dottoressa del 118 intervenuta quel giorno, il 10 gennaio, nella piscina ‘Virgin’ di Casalecchio di Reno: al medico è stato notificato un avviso di fine indagine per l’omicidio colposo del giovane, morto per arresto cardio-respiratorio da asfissia acuta da annegamento.

A queste conclusioni la pm Antonella Scandellari è arrivata sulla base della consulenza medico-legale affidata a Emanuela Segreto e Riccardo Ragazzi. La famiglia del giovane, assistita dall’avv.Maria Marone, ha nominato i medici legali Giuseppe Fortuni e Gerardo Martinelli. L’indagata è difesa dall’avv.Sabrina Di Giampietro.

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