Pediatri: «Mai smartphone e tablet prima dei due anni»

Mentre in Francia è entrata in vigore la legge che vieta l'utilizzo degli smartphone a scuola, in Italia arrivano le raccomandazioni, le linee guida, dei pediatri, che indicano un no a telefonini e tablet prima dei due anni, durante i pasti e prima di andare a dormire e una limitazione dell'utilizzo negli anni successivi, a massimo un'ora al giorno nei bambini tra i 2 e i 5 anni e a 2 ore per quelli di età compresa tra i 5 e gli 8 anni. 

La Società Italiana di Pediatria (Sip), infatti, per la prima volta si esprime con un documento ufficiale sull'uso di cellulari, smartphone, tablet, pc nei bambini da 0 a 8 anni di età. Il Position Statement, pubblicato sull'Italian Journal of Pediatrics, viene presentato in occasione del 74° Congresso Sip ed è il frutto di un'approfondita analisi della letteratura scientifica che ha indagato sia gli effetti positivi sia quelli negativi sulla salute fisica e mentale dei bambini. In Italia - evidenziano i pediatri - 8 bambini su 10 tra i 3 e i 5 anni sanno usare il cellulare dei genitori. E mamma e papà sono troppo spesso permissivi: il 30% dei genitori usa lo smartphone per distrarli o calmarli già durante il primo anno di vita, il 70% al secondo anno. Solo il 29% dei genitori chiede consiglio ai pediatri sugli eventuali rischi per la salute psicofisica derivanti da un'esposizione precoce ai dispositivi. Il documento dei pediatri sconsigli programmi con contenuti violenti e soprattutto l'uso di telefonini e tablet per calmare o distrarre i bambini. No al cellulare come oggetto per «trovare pace» insomma. Si, invece, all'utilizzazione di applicazioni di qualità da usare insieme ai genitori.

«Nessuna criminalizzazione delle tecnologie digitali, anzi alcune applicazioni hanno mostrato di avere un impatto positivo sull'apprendimento in età prescolare, purché usate insieme ai genitori. Ma come pediatri che hanno a cuore la salute psicofisica dei bambini non possiamo trascurare i rischi documentati di un'esposizione precoce e prolungata a smartphone e tablet», spiega il presidente della Società Italiana di Pediatria Alberto Villani. 

Numerose infatti sono le evidenze scientifiche sulle interazioni con lo sviluppo neuro-cognitivo, il sonno, la vista, l'udito, le funzioni metaboliche, le relazioni genitori-figli e lo sviluppo emotivo in età evolutiva.
«È importante - aggiunge Elena Bozzola, segretaria della Società Italiana di Pediatria - porre ai bambini dei limiti e trovare dei modi alternativi per intrattenerli e calmarli, così come si rivela preziosa la partecipazione educativa dei genitori all'esperienza digitale dei figli. Ma soprattutto le mamme e i papà dovrebbero dare il buon esempio, limitando l'utilizzo perché i bambini sono grandi imitatori. La tecnologia porta dei benefici solo se usata in modo corretta».

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