Palombari rimuovono 13 bombe dal lago di Como

Tredici ordigni esplosivi risalenti all’ultimo conflitto mondiale sono stati rimossi nelle acque del lago di Como dai palombari del Comsubin della Spezia in un’operazione iniziata il 6 marzo e conclusa oggi.

I palombari della Marina Militare sono intervenuti nella zona di Cernobbio (Como) per recuperare i residuati bellici che erano stati individuati a 20 metri da Villa Pizzo e sino a 26 metri di profondità dal nucleo carabinieri subacquei di Genova.

«Si tratta di operazioni subacquee già di per sè complesse e delicate e che nei laghi prealpini presentano ulteriori difficoltà per le temperature rigide dell’acqua nei periodi invernali - ha spiegato il comandante dello speciale nucleo Sdai (Sminamento difesa antimezzi insidiosi) Angelo Pistone - Ma l’elemento più sensibile è la profondità di lavoro. L’andamento del fondale del lago cresce molto rapidamente tanto da raggiungere le centinaia di metri allontanandosi di poco dal litorale».

Recuperato un proiettile perforante da 155 mm, 8 bombe da mortaio e 4 bombe a mano che stamani sono stati passati in consegna agli artificieri dell’Esercito di Cremona per la distruzione in cava. Solo nel 2017 i palombari della Marina Militare hanno recuperato e distrutto 22 mila ordigni esplosivi residuati bellic. Da inizio 2018 sono 936 quelli trovati in mari, fiumi e laghi oltre a 7.453 proiettili di calibro inferiore ai 12,7 mm.

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