Ripartono i mutui casa: +18% I numeri della Rurale di Trento Prestiti anche per ristrutturare

In città si risveglia il mercato immobiliare. L’anno scorso i nuovi mutui per la casa erogati dalla Cassa Rurale di Trento sono stati quasi 2.300 per un valore di oltre 112 milioni di euro, in crescita del 18% sull’anno precedente.

In particolare, quelli ipotecari sono 653 per 90 milioni, quelli per le ristrutturazioni sono 1.638 per 22,5 milioni.

È il segnale più importante di ripresa in un contesto ancora difficile per il tessuto economico locale. La Rurale cittadina, mercoledì sera in assemblea al PalaTrento con la presenza di 2.209 soci in proprio e per delega su un totale di 17.716, viene da un anno impegnativo, a partire dalla fusione con la Cassa di Aldeno e Cadine, ma chiude i conti 2016 con un patrimonio di 175 milioni, un indice di solidità (Cet 1 ratio) pari al 14,76% e un utile netto di 2,1 milioni.

L’assemblea ha approvato all’unanimità l’adesione della Rurale al nuovo gruppo bancario guidato da Cassa Centrale Banca. L’adesione era stata deliberata dal cda del 21 marzo con la corrispondente partecipazione all’aumento di capitale di Ccb, quello che ha raggiunto i 120 milioni tra le Casse trentine e i 650 milioni a livello nazionale. «È una sfida determinante per il Trentino» afferma il presidente della Federazione Mauro Fezzi . «Le Casse rurali rimarranno autonome in funzione del livello di rischiosità» sottolinea il presidente della Rurale e di Ccb Giorgio Fracalossi.

La Rurale di Trento ha quindi fatto nel 2016 tutte le pulizie di bilancio necessarie ad essere banca «virtuosa». Prima di tutto nella fusione con Aldeno e Cadine, che ha richiesto l’assorbimento di 38 milioni di svalutazioni di crediti deteriorati e di conseguente perdita nell’ultimo bilancio pre-fusione al 30 giugno.

Poi c’è stato l’aumento delle rettifiche e degli accantonamenti per tutti i prestiti difficili: in tutto ammontano a 346 milioni, il 25,7% dei crediti totali, ma diventano 177 milioni al netto delle coperture, più del 60% per le sofferenze e il 48,9% in media, ampiamente in linea con le prescrizioni della Vigilanza.

Nel complesso la Rurale vede la raccolta diretta crescere del 7,9% a 1.751 milioni, la raccolta indiretta (titoli e fondi) del 10,3% a quasi 888 milioni, gli impieghi invece diminuire del 7,5% a 1.172 milioni. «La ripresa riguarda soprattutto le famiglie e soprattutto i mutui per la casa - sostiene il direttore Giorgio Bagozzi - che sono il 70% del totale.

I prestiti a medio-lungo termine alle piccole imprese sono stati comunque 417 per 51 milioni, più dell’anno precedente. Le famiglie hanno la sensazione che la discesa dei tassi sia finita e che quindi convenga fare il mutuo anche mettendo un po’ di risparmio».

La Cassa Rurale è poi impegnata nella razionalizzazione dei costi, a fronte di margini in riduzione. All’inizio del 2016, spiega Bagozzi, i dipendenti complessivi fra Trento e Aldeno erano 315. Ora sono 291 e a regime scenderanno a 286. I prepensionamenti sono stati concordati con i sindacati lo scorso 11 gennaio.

Anche le filiali, ora a quota 29, sono diminuite perché alcune vicine sono state accorpate. Ma aumentano gli sportelli hi-tech e self-service «Banch’io»: dagli attuali cinque diventeranno dieci con l’aggiunta di Gardolo, via Degasperi, Ravina, Piedicastello e Aldeno.

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