I bouquet di Sanremo «firmati» da un trentino

di Matteo Lunelli

La musica, le canzoni, i cantanti, gli ospiti, i compensi, il gossip, ma al Festival di Sanremo, da sempre, i veri protagonisti sono i fiori. E quest’anno i fiori avranno un tocco trentino: sarà infatti il cembrano Alex Tondin a preparare i bouquet che i conduttori Carlo Conti e Maria De Filippi consegneranno a tutti i cantanti in gara e a tutti gli ospiti.

Duecentotrenta mazzi che verranno composti da Tondin e dalla squadra di fioristi selezionata a livello nazionale e sfoggiati all’Ariston.
Insomma, nella terra dei fiori e sul palco più famoso del mondo per i fiori (e per la musica) a ideare e realizzare i bouquet sarà un trentino.

Tondin, quindi il Trentino «andrà a comandare» in campo floreale nientemeno che a Sanremo? Un bell’orgoglio.

«Sì, veramente una bella possibilità: ho vinto un concorso nazionale e farò parte della squadra che comporrà tutti i bouquet che Carlo Conti e Maria De Filippi daranno ai protagonisti del Festival. L’unica regola sarà quella di rispettare un colore differente per ogni serata, poi starà alla nostra fantasia e creatività. Avevo provato anche nel 2007, ma arrivai secondo: questa volta invece ce l’ho fatta e sarò in Liguria all’8 all’11 febbraio».

Come ha fatto a guadagnarsi questa prestigiosa chance?

«Grazie a un concorso, organizzato dall’Associazione nazionale piante e fiori d’Italia, coordinato da I Fioristi Italiani e realizzato grazie a Comune di Sanremo, Mercato dei Fiori e Casinò Sanremo. C’è stata una sorta di pre-selezione in ogni regione e sono stati scelti gli undici finalisti. Io sono stato segnalato da Tony Trentini, membro del Floreal Italian Style, che si occupa di promuovere l’arte floreale italiana nel mondo. Poi a Villa Ormond a Sanremo c’è stata la finalissima e una commissione di esperti mi ha eletto vincitore, alla pari con una ragazza di Pescara».

Come ha convinto i giudici?

«Ogni concorrente doveva realizzare sul posto tre mazzi a tema. Io mi sono ispirato a Paola Turci e alla canzone che presenterà in questa edizione, «Fatti bella per te», a «Il Passo silenzioso della neve» di Valentina Giovagnini e a Annarita Spinaci, una cantante anni Sessanta. Ho realizzato tre strutture piuttosto grandi e scenografiche, una con rami di rosa floribunda e braccialetti scooby doo, una con ferro e ciniglia bianca e una con lana e piume. E, ovviamente, fiori belli, freschi e colorati. Con me ha collaborato Mara Furlani, che devo ringraziare».

Non un lavoro da dieci minuti, immaginiamo.

«Decisamente no, ci sono volute ore, praticamente tutta la giornata dalla mattina al tardo pomeriggio. C’erano fiori della riviera e una discreta libertà per la fantasia di ognuno».

Tra meno di un mese come funzionerà il lavoro a Sanremo?

«Saremo al mercato dei fiori a comporre i bouquet, con l’unica regola di rispettare il colore scelto per quella giornata. Poi saremo nel backstage per consegnare tutto: immagino si tratterà di una kermesse blindata, quindi non credo sarò io a dare i mazzi ai conduttori. Ci hanno detto che dovremo realizzare circa 230 composizioni, un bel lavoro».

Uomo e giovane (trentadue anni): nel settore floreale non ci immagineremmo queste caratteristiche?

«In realtà ci sono molti uomini che lavorano e hanno la sensibilità artistica necessaria».

La sua passione dove nasce? Una cosa di famiglia?

«Sì: mio papà ha aperto nel 1982 il negozio Tondin Group a Cembra e ho iniziato a lavorarci da quando avevo 17 anni, ma poi ho fatto tanti corsi e concorsi. Ci lavorano anche mia mamma e mia sorella, alcuni parenti e in estate arriviamo a una quindicina di dipendenti. Oltre a vendere i fiori curiamo giardini e coltiviamo in serra. Stiamo anche per realizzare un incarico in via Mazzini a Verona, proprio dietro l’Arena».

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