Intervista a Riina Jr. Bufera su Vespa e la Rai

Bruno Vespa intervista il figlio di Riina ed è bufera sulla Rai. L'azienda si schiera dalla parte del conduttore e conferma l'intervista: «Polemiche preventive».

Ma la commissione parlamentare Antimafia ha convocato per oggi alle 16 i vertici Rai, ovvero la presidente Monica Maggioni e il direttore generale Antonio Campo Dall'Orto, per un'audizione urgente sulla vicenda.

La Rai nel confermare la messa in onda dell'intervista del figlio di Totò Riina da Bruno Vespa, ha precisato che "per offrire un ulteriore punto di vista contrapposto a quello offerto dal figlio di Riina Porta a Porta ospiterà inoltre domani sera una puntata dedicata alla lotta contro la criminalità e a chi alle battaglie contro le mafie ha dedicato la propria esistenza anche a costo della vita. Tra gli altri saranno ospiti il ministro dell'Interno Angelino Alfano e il presidente dell'Autorità anticorruzione Raffaele Cantone".

"Solo in Italia succede ciò. In tanti altri Paesi democratici non succede che un pentito che dice di aver commesso centinaia di omicidi non fa neanche un giorno di carcere. Poi accusano le persone, le mandano in carcere poi tornano a fare quello che facevano prima. Si poteva scegliere di fa scontare un minimo delle cose che avevano fatto", ha affermato Salvo Riina, figlio di Totò Riina, nell'intervista a Bruno Vespa a Porta a Porta.

Il presidente della commissione di vigilanza Rai, Roberto Fico, ha proposto di adottare un atto di indirizzo sugli ospiti in trasmissioni come Porta a Porta. E' quanto emerso nella riunione a San Macuto in cui si è discusso anche dell'intervista di Bruno Vespa al figlio di Totò Riina. Il tema verrà posto all'ordine del giorno in tempi rapidi. Sul caso verrà inoltre convocato in Vigilanza il direttore di Rai1, Andrea Fabiano.

"Tra poco trasmetteremo l'intervista a un mafioso. È Salvo Riina, il figlio di Totò Riina, il capo dei capi della mafia", ha detto Bruno Vespa lanciando all'inizio del programma l'intervista del figlio di Totò Riina e sottolineando: "Un ritratto sconcertante, certo, ma per combattere la mafia - che tuttora è potente e gode di protezione diffuse - bisogna conoscerla. E per conoscerla meglio c'è bisogno a nostro avviso anche di interviste come questa".

 "Ciascun spettatore si farà liberamente si farà liberamente una propria opinione, grazie anche al dibattito che ne seguirà con la partecipazione tra l'altro del figlio di una delle vittime della strage di Capaci e uno dei fondatori di un'associazione antipizzo", spiega Vespa illustrando il dibattito che seguirà all'intervista - registrata - al figlio di Riina e che vede, tra gli ospiti, Antonio Emanuele Schifani, figlio di Vito Schifani (uno degli agenti della scorta di Falcone rimasto ucciso nella strage di Capaci).

"Abbiamo intervistato il figlio di Totò Riina perché per la prima volta avremo occasione di conoscere la mafia dall'interno della sua famiglia. Ventiquattro anni di latitanza trascorsi senza quasi nascondersi, una complicità diffusa, la solidarietà della totale della famiglia", conclude il conduttore di Porta a Porta.

"Le polemiche preventive nate sulla puntata di Porta a Porta in onda in serata intorno a mezzanotte su Rai1 si sono sviluppate intorno a una trasmissione che nessun italiano ha ancora visto", ha reagito la Rai, spiegando che "si tratta in particolare di un'intervista nella quale Bruno Vespa incalza il figlio di Totò Riina, già condannato per mafia, senza fare sconti al suo rapporto di rispetto verso il padre nonostante gli atroci delitti commessi".

Salvo Riina ha ricordato i sedici anni accanto al padre latitante, l'immagine di Totò Riina dinanzi al televisore che trasmetteva le stragi di Capaci e via D'Amelio, i silenzi in una famiglia che sapeva e non parlava.

Salvo Riina si rifiuta di rispondere alle domande di Vespa su Falcone e Borsellino. Nessuna presa di distanza dai molti delitti del padre, nonostante i ripetuti inviti del giornalista.

Su Twitter il presidente del Senato Pietro Grasso a proposito delle polemica, ha scritto: "Non mi interessa se le mani di Riina accarezzavano i figli, sono le stesse macchiate di sangue innocente. Non guarderò Porta a Porta".

Dura la presa di posizione della presidente della commissione Antimafia Rosy Bindi: "Mi auguro che in Rai ci sia un ripensamento. Ma se questa sera andrà in onda l'intervista al figlio di Totò Riina, avremo la conferma che Porta a Porta si presta ad essere il salotto del negazionismo della mafia e chiederò all'Ufficio di presidenza di convocare in Commissione la presidente e il direttore generale della Rai".

"Confermo che andrà in onda", ha detto nel pomeriggio Bruno Vespa, rispondendo ad una domanda dell'ANSA. Una visione per la stampa dell'intervista registrata è in programma nel pomeriggio.

E Pier Luigi Bersani ha declinato l'invito di Vespa ieri sera: il forfait dell'ex segretario Pd è dovuto all'annunciata intervista del figlio di Totò Riina.

Anche Michele Anzaldi, deputato del Pd e segretario della commissione di vigilanza Rai è andato all'attacco: "Io sono di Palermo. A me una cosa come questa fa male all'anima. Il direttore Antonio Campo Dall'Orto e la presidente Monica Maggioni devono venire in Vigilanza a spiegare come sia possibile che il servizio pubblico si presti a queste operazioni ".

Maria Falcone giudica indegna l'iniziativa Rai: "Apprendo costernata della decisione di far partecipare per la presentazione del proprio libro,alla puntata di 'Porta a porta' di domani il figlio di Totò Riina, carnefice di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, e centinaia di altri servitori dello Stato, e anch'egli condannato per associazione mafiosa", dice la sorella del giudice ucciso da Cosa Nostra insieme alla moglie Francesca Morvillo e a tre agenti di scorta nella strage di Capaci.

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