Anche Renzi a Venezia per l'omaggio a Valeria, uccisa dai terroristi a Parigi

Molta gente in coda anche oggi, lunedì per porgere l'ultimo saluto a Valeria Solesin, la ragazza di 28 anni, fidanzata del trentino Andrea Ravagnani, uccisa a Parigi, nella camera ardente allestita in municipio veneziano nella sede di Ca' Farsetti. Tra le oltre quattromila persone che hanno idealmente abbracciato Valeria ieri anche il Patriarca di Venezia mons. Francesco Moraglia, il sindaco Luigi Brugnaro, esponenti politici nazionali.

Anche il premier Matteo Renzi si è recato alla camera ardente, ad accoglierlo, al pontile, il sindaco di Venezia. Il presidente del Consiglio si è intrattenuto brevemente con i genitori, il fratello e il fidanzato della ricercatrice, prima di risalire in motoscafo per lasciare Venezia.

Attesa anche la visita di Laura Boldrini e quella di una rappresentanza del Consiglio Regionale.

I funerali, voluti dalla famiglia in forma civile, si svolgeranno domani, martedì, alle 11 in piazza San Marco, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il rito sarà trasmesso in diretta su Rai 1, dalle 10.55, e sarà seguito con delle finestre anche da RaiNews24.

Le persone che rendono omaggio alla sfortunata ragazza, morta nel teatro Bataclan tra le braccia del fidanzato, arrivano silenziosi, qualcuno con un fiore, qualcuno lasciando un pensiero nel libro delle condoglianze, qualcun altro assorto per una preghiera o un segno di croce. Una partecipazione quasi tutta di gente comune, commossa e sentita, un lento pellegrinaggio alla camera ardente.

La bara di legno chiaro, è adagiata su un tappeto nell'androne del Municipio di Venezia, a Ca' Farsetti, ai lati fanno servizio d'onore i vigili urbani. Accanto al feretro i genitori di Valeria, papà Alberto e mamma Luciana, raccolti in un dolore dignitoso e schivo, con gli occhi, talvolta, persi nel vuoto.

Ieri a metà giornata mamma e papà sono stati raggiunti dal figlio Dario e dal fidanzato della giovane vittima, Andrea, originario di Dro e da qualche tempo trasferitosi a Parigii.

Sul feretro spiccano i fiori bianchi, molti altri sono adagiati davanti.

A rendere omaggio a Valeria anche un mazzo di fiori della città di Parigi e di Emergency. C'è chi ha lasciato anche un orsetto piccolo di peluche. Già prima che la camera ardente fosse aperta, una folla di un centinaio di persone si è raccolta sull'area antistante il Comune per accompagnare il feretro nel suo ultimo viaggio.

È il segno della partecipazione e della pietà di fronte ad una morte che ha lasciato attonita non solo Venezia, ma anche tutto il paese. «Cerchiamo di dare conforto, se di conforto si può parlare» dice un ragazzo. «Valeria è stata portata via in maniera barbara. Mi stringe il cuore» aggiunge una signora che chiede ai giornalisti di avere «rispetto davanti a quei familiari affranti».

«Non sono una persona capace di odiare. È inutile ragionare su come sono andate le cose. Io non ho voluto sapere», ha detto Alberto Solesin, il papà di Valeria.

Valeria Solesin è stata colpita da una delle prime raffiche sparate dai terroristi al Bataclan, mentre era assieme al fidanzato, ed è morta per dissanguamento tra le braccia del ragazzo che la proteggeva. 

QUesta è la ricostruzione fornita ai carabinieri di Venezia dal fidanzato e dagli amici (nel teatro durante l'assalto terroristico c'erano anche Chiara, sorella di Andrea, e il fidanzato Stefano).

Andrea, Chiara e Stefano Peretti non si sarebbero in realtà mai separati da Valeria. Andrea ha tenuto stretto a sé il corpo della fidanzata. La separazione con la giovane c'è stata quando nel teatro, due ore l'irruzione jihadista, sono intervenute le teste di cuoio francesi ed i primi soccorsi. I tre giovani sono stati sentiti domenica, per la prima volta in Italia, dai carabinieri su delega del procuratore aggiunto Adelchi D'Ippolito.

A renderle omaggio a Valeria c'erano anche il sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta, e l'esponente de la Sinistra Italiana, Stefano Fassina: «Le tantissime testimonianze d'affetto alla famiglia - ha detto Baretta - sono esemplari e aumentano la necessità di rafforzare le relazioni, il rapporto tra noi. Venezia - ha aggiunto - vuol dimostrare a tutto il mondo che la cultura della tolleranza e dell'amicizia deve vincere assolutamente».

«Ho voluto rendere omaggio a Valeria - ha rilevato Fassina - una ragazza che ha rappresentato la meglio gioventù italiana ed europea. Spero - ha continuato - possa essere d'esempio a tutti, sia coetanei, sia alle generazioni più giovani, perché la vita di Valeria ha rappresentato quello che vorremmo fosse il nostro mondo, l'Italia, l'Europa e il suo sacrificio ci deve rendere più determinati a combattere e a sconfiggere chi invece vorrebbe portarci nell'odio e nel buio».

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