Alla Camera il disegno di legge sul reato di omicidio stradale

Arriva all’esame della Camera il ddl che introduce nell’ordinamento italiano il reato di omicidio stradale

Arriva all’esame della Camera il ddl che introduce nell’ordinamento italiano il reato di omicidio stradale. Un reato che «ricorrerà non tutte le volte che c’è un morto sulle strade» ma solo nei casi «in cui la condotta dell’automobilista sarà chiaramente azzardata o figlia di un comportamento che si sapeva essere potenzialmente rischioso per soggetti terzi. È, quindi una tipologia di reato che punisce un comportamento molto grave e non la morte in sé» di una persona sulla strada. A spiegarlo è Paolo Gandolfi, deputato Pd e relatore del ddl.

«L’approvazione dovrebbe essere prossima, addirittura entro questa settimana, male che va da sarà la prossima, e la volontà è di quella di arrivare ad un’approvazione definitiva al Senato entro la fine di dicembre», spiega Gandolfi. E il deputato Dem, soffermandosi sulle modifiche inserite al ddl uscito da Palazzo Madama, sottolinea: «Sono state fatte due modifiche, sostanzialmente. Una è la riduzione della pena per quanto riguarda la fattispecie intermedia» data la previsione di tre fasce per i comportamenti punibili: «Quella dei comportamenti molto molto gravi, quella dei comportamenti gravi e quella dei comportamenti meno gravi».

Allo stesso tempo, spiega Gandolfi sono state introdotte alcune tipologie di infrazione ritenute «figlie di una volontà specifica che l’automobilista compie». «Per esempio, se uno sorpassa un’automobile ferma alle strisce pedonali e che sta dando la precedenza a un pedone non è che lo fa involontariamente, ma sta compiendo una scelta che le statistiche sull’incidentalità ci dicono produrre la morte di qualcuno con molta frequenza». Si tratta di «comportamento talmente azzardato da potersi considerare colpa grave», spiega ancora il relatore del ddl.

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