La Fenalt contro il Comune: «Polizia locale, poca sicurezza per gli agenti»

La rapina di martedì in via San Pietro ha riproposto anche il delicato problema delle condizioni nelle quali si trovano ad operare gli agenti della polizia locale

di Leonardo Pontalti

La rapina di martedì in via San Pietro ha riproposto il delicato problema non solo in generale della sicurezza in città, ma anche delle condizioni nelle quali si trovano ad operare gli agenti della polizia locale.

Anche in quest’occasione - come era avvenuto qualche settimana fa all’agente che aveva cercato di fermare degli anarchici intenti ad imbrattare i muri del centro - un agente, in questo caso una vigilessa - si è ritrovato solo contro dei malintenzionati ed ha dovuto ricorrere alle cure dei sanitari. Una situazione che è stata duramente denunciata dalla Fenalt, che parla di «grave situazione di insicurezza degli agenti» e di «chiare responsabilità dell’amministrazione».

«La rapina da Tomasi per fortuna non ha avuto l’epilogo che si sarebbe potuto temere, nel vedere faccia a faccia rapinatori da un lato ed un agente, solo, dall’altro. Si è rischiato però grosso e si continuerà a rischiare, perché nulla è stato fatto, in un contesto nel quale i rischi sono sempre maggiori con l’aumento del disagio sociale e della microcriminalità. Un contesto nel quale l’amministrazione ha evidenziato solo la propria inerzia. Non si può garantire sicurezza finché gli agenti non saranno organizzati in modo da essere essi stessi per primi messi in condizione di operare in sicurezza. Per questo siamo costretti ad indire lo stato di agitazione del personale».

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