Due giorni all'Expo: nuovo blitz contro i contestatori

Un nuovo blitz contro presunti appartenenti all’area No Expo è in corso stamani a Milano. La Polizia di Stato sta intervenendo nella stessa zona di ieri, nel quartiere Giambellino dove erano state trovate mazze e molotov. Le indagini sono condotte dalla Digos che sta effettuando perquisizioni e controlli.

Proprio ieri era stata messa in pratica una serie di perquisizioni e sequestri scattati. Mazze ferrate, bombe molotov e maschere antigas sono state infatti scoperte in alcuni appartamenti occupati abusivamente: 26 attivisti No Expo stranieri sono stati portati in questura, 25 i denunciati, mentre uno è stato arrestato. La mossa si inquadra in un’azione preventiva sulla sicurezza e l’ordine pubblico temuta anche dagli stessi gruppi antagonisti e No Expo che si erano detti preoccupati per «attività repressive». «Se combineranno qualcosa sapremo chi sono e di che cosa fanno parte», ha invece commentato un poliziotto presente nel quartiere Giambellino.

Molti agenti in assetto antisommossa hanno protetto le operazioni e gli accertamenti dai manifestanti, che si sono tenuti a distanza. «La Digos è arrivata e ha portato via sei ragazzi francesi - raccontava un giovane dei centri sociali - un settimo per fortuna è riuscito a scappare». In mattinata poi si è appreso che sono stati 26 (6 italiani e 20 stranieri comunitari) i giovani accompagnati in Questura per accertamenti, che verranno tutti denunciati per occupazione abusiva mentre l’arrestato è un giovane tedesco la cui auto era zeppa di materiale proibito, anche per fare molotov. Il blitz è stato effettuato come un’attività di polizia svolta senza la necessità di un decreto firmato dagli inquirenti, ma sulla base dell’articolo 41 del Testo unico delle Leggi sulla pubblica sicurezza, che consente alle forze dell’ordine di procedere a perquisizioni e sequestri se hanno notizie o indizi sulla presenza in un luogo di «armi, munizioni o materie esplodenti». In un appartamento in via degli Apuli, sarebbero state così trovate le maschere antigas, le mazze rinforzate, i picconi e altro materiale da analizzare.

La giornata di ieri, per la Digos, era però già cominciata prima dell’alba, quando in due azioni distinte, ma forse eseguite dalla stessa mano, erano stati danneggiati due luoghi simbolo dell’estrema destra a Milano: la sede di Forza Nuova in via Palmieri, e quella della casa editrice Ritter, specializzata in testi storici su fascismo ed esoterismo. Quest’ultima è stata incendiata, mentre la prima danneggiata, forse in un tentativo non riuscito, anche in questo caso, di appiccare le fiamme.

Ieri poi è stata anche giornata di dibattito sulla sicurezza del sito Expo: la società sta discutendo con il Viminale «per avere persone all’interno del sito», ha spiegato il commissario Sala ricordando l’impegno per la sicurezza con telecamere, vigilanza privata e controlli su uomini e mezzi che entrano. «Abbiamo pensato che fosse necessario rafforzare la presenza, ho chiesto discreta, di militari nel sito».

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