Il Papa: "Quandro rubai la croce che porto sempre con me"

Papa Francesco porta sempre con sé, sul cuore, la croce che anni fa a Buenos Aires staccò dal rosario di un sacerdote morto, un «grande confessore» che aveva confessato anche papa Giovanni Paolo II in visita nella capitale argentina. Un gesto da quel "ladro che è in tutti noi", ha raccontato il pontefice.

papa francesco

 

CITTÀ DEL VATICANO - Papa Francesco porta sempre con sé, sul cuore, la croce che anni fa a Buenos Aires staccò dal rosario di un sacerdote morto, un «grande confessore» che aveva confessato anche papa Giovanni Paolo II in visita nella capitale argentina.
L’episodio del «piccolo furto» è stato rivelato dal Pontefice, parlando «a braccio» nell’incontro col clero romano nell’Aula Paolo VI, al termine del suo discorso dedicato al tema della «misericordia».
«A Buenos Aires c’era un confessore, famoso: era sacramentino - ha raccontato il Pontefice -. Quasi tutto il clero si confessava da lui. Quando, una delle due volte che è venuto, Giovanni Paolo II ha chiesto un confessore in nunziatura, è andato lui. È anziano, molto anziano: alla fine ha fatto il Provinciale nel suo Ordine, il professore, ma sempre confessore, sempre. E sempre aveva la coda, lì, alla chiesa del Santissimo Sacramento».
«In quel tempo - ha proseguito -, io ero vicario generale e abitavo nella curia, e ogni mattina, presto, scendevo al fax per guardare se c’era qualcosa, lì. E la mattina di Pasqua ho letto un fax del superiore della comunità: “Ieri, mezz’ora prima della Veglia Pasquale, è mancato il padre; il funerale sarà tal giorno”. E la mattina di Pasqua io dovevo andare a fare il pranzo con i preti della casa di riposo per i preti - lo facevo di solito a Pasqua - ‘”e poi, dopo pranzo, andrò alla chiesa”.
Era una chiesa grande, molto grande, con una cripta bellissima. Sono sceso nella cripta e c’era la bara, solo due vecchiette lì che pregavano, ma nessun fiore». «Io ho pensato - ha detto ancora Bergoglio -: ma quest’uomo che ha perdonato i peccati a tutto il clero di Buenos Aires, anche a me, ma, un fiore...?
Sono salito e sono andato in una fioreria - perché a Buenos Aires agli incroci delle vie ci sono le fiorerie, sulle strade, alcune, nei posti dove c’è gente - e ho comprato fiori, rose... E sono tornato e ho incominciato a preparare bene lì la bara, con fiori...». «E ho guardato il Rosario che aveva in mano - ha continuato - e subito è venuto in mente quel ladro che tutti noi abbiamo dentro e mentre sistemavo i fiori ho preso la croce del Rosario, una croce così, e con un po’ di forza l’ho staccata. E in quel momento l’ho guardato e ho detto: “Dammi la metà della tua misericordia”. Ho sentito una cosa forte che mi ha dato il coraggio di fare questo e di fare questa preghiera».
E poi, «quella croce l’ho messa qui, in tasca. Ma, le camicie del Papa non hanno tasche, no? Ma, io sempre porto qui una busta di stoffa piccola, e anche da quel giorno, fino ad oggi, quella croce è con me. E quando mi viene un cattivo pensiero contro qualche persona, la mano mi viene qui, sempre. E sento la grazia... che mi fa bene. Ma quanto bene fa l’esempio di un prete misericordioso, di un prete che si avvicina alle ferite!». (ANSA)

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