Ideologie e parole fra Renzi e governicchi

La scelta di Matteo Renzi, la crisi di governo, l’Italia della solita instabilità. Un lettore ci scrive, e risponde il nostro Direttore.

Ideologie e parole fra Renzi e governicchi

Egregio direttore, desidererei dire la mia sull’ego del senatore Matteo Renzi, che secondo qualcuno ha sfasciato il governo. Tanto per chiarire, secondo la mia sempre modesta visione, un governo più sfasciato di cosi, in Italia non lo si è mai visto. Io sono sempre stato e lo sarò sempre, rispettoso delle idee di tutti, purché queste, vengano espresse, nel rispetto e con il dialogo cosiddetto veramente democratico, che io intendo. Non voglio entrare nei meandri, di come sono stati costruiti gli ultimi governicchi, che hanno tentato di governare il nostro Paese. E nemmeno sulla sfida, per me ingiustificabile, nel dare al popolo, il sacrosanto diritto di giudicare, causa la scusante pandemia. Si condannano giustamente le dittature, che non permettono al popolo di decidere. Mi permetto di condannare pure una democrazia “allegra” litigiosa e contenziosa, che voglia governare a tutti i costi. Una democrazia, con aspetti “dittatoriali”, insostenibile per i cittadini. Di questi giorni sento anche spesso usare i termini: sovranismo o populismo. Scontro fra due nuove ideologie. Qualcuno qui, gentile Direttore, mi saprebbe illuminare dove inizia o finisce una, e viceversa? Dato che le etichette di questi termini, non sono mai un dato positivo, soprattutto, come ultimamente leggo, vengono utilizzati, con troppa superficialità conveniente. Solo per bollare un partito avversario e non per criticarlo, in maniera approfondita, punto per punto. O meglio; uno per entrare solamente nella pancia dell’elettorato, l’altro solo per la tutela della propria identità. Due termini però che non hanno nessun reale fondamento, solo usati alla bisogna. E spesso usati contemporaneamente e politicamente come scusanti ideologiche. Ecco egregio direttore, solo questo, mi permetto. Usare la vera democrazia, sempre; quella del popolo, e della propria reale Costituzione, e non quella interpretativa, per convenienza di palazzo.

Vittorino Veronese


 

L'avevo detto che si sfasciava tutto

Populismo e sovranismo appartengono alla stessa corrente di pensiero e dunque non sono ideologie contrapposte. Semplificando molto, populismo significa star sempre dalla parte del popolo (o dare questa impressione), cavalcandone gli umori, i desideri, le frustrazioni e sovramismo pensare di poter fare tutto da soli (come Stato e come popolo), potendo dunque fare a meno degli altri (l’Europa, gli stati vicini...). Come vede, sono figli della stessa ideologia. Sul resto le dico che vedo la stessa scena da anni e penso che andare al voto in una situazione come questa non risolverebbe le cose. Viceversa, le complicherebbe. Renzi dice cose giuste nel momento (e nel modo) sbagliato. Deve smettere di pensare di essere il primo (o l’unico?) della classe. I veri primi della classe a volte sanno fare un passo indietro per un bene superiore: quello dell’intera scuola. Il che non significa tacere.
Significa non sfasciare tutto per il gusto d’aver detto: l’avevo detto che si sarebbe sfasciato tutto. Avrà comunque certamente letto l’intervista che Luisa Patruno ha fatto ieri all’ex senatore Tonini: l’attuale consigliere provinciale del Pd ha detto con chiarezza che c’è un unico modo per risollevare governo e legislatura, superando le piccinerie, ed è ripartendo dalla maggioranza che ha sostenuto fino a ieri Conte. Con Gian Burrasca Renzi, insomma.

lettere@ladige.it

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