La realtà va descritta senza alcuna censura

Gentile direttore, talvolta abbiamo vedute diverse (non dico contrastanti), talvolta in linea, come normalmente avviene in un contesto ove non vige "il pensiero unico".

Mi sembra però doveroso, in questo contesto drammatico, rubarle un solo minuto per rappresentare la mia piena condivisione alla Sua ottima risposta alla lettera del lettore che la rimproverava per un titolo su un anziano morto di Covid.

Di coronavirus forse non si muore direttamente, come legittimamente fa notare il lettore, ma questo subdolo virus funge innegabilmente da acceleratore del processo e contribuisce a portare via molte persone care che, malate o no in precedenza, avrebbero potuto restare con noi ancora per un ulteriore periodo, breve o lungo che fosse.

Ed oltretutto, come lei fa giustamente notare, spesso sono costrette ad andarsene sole e tristi, senza la vicinanza dei propri congiunti.
Quindi la invito, nonostante presumo non ce ne sia bisogno, a non esimersi dal raccontare la situazione per quello che è: triste e drammatica.

Claudio Della Ratta


Sappiamo quanto un titolo possa pesare

C'è sempre bisogno di una "pacca sulla spalla", di un "vai avanti così". A maggior ragione in situazioni in cui il nostro mestiere diventa ancor più delicato, perché dobbiamo informare, a volte smascherare anche chi ci prende in giro.

I numeri vanno infatti sempre verificati (e abbiamo ancora qualche dubbio sui vari modi che ci sono per conteggiare i contagiati), così come vanno ben soppesate le dichiarazioni di esperti veri o presunti e le dichiarazioni dei tanti che hanno deciso che il virus non si combatte con vaccini, cure, distanze, chiusure e mascherine, ma semplicemente negandolo.

Insomma: non sono giornate facili e sappiamo bene quanto un titolo o un articolo possano alterare una sensazione, una percezione, una preoccupazione.

Nel ringraziarla - ribadendo anche quanto sia importante che non ci sia mai un pensiero unico - non posso che ribadire che noi, con pregi e difetti, cerchiamo di fare ogni giorno al meglio il nostro lavoro, che è quello di informare, non quello di strappare (a tutti) sorrisi, applausi o consensi. Guardare in faccia la realtà, con giudizio e senza pregiudizio, non è bello o brutto, dolce o amaro: è necessario. Ancora grazie per le sue parole.

lettere@ladige.it

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