Fase 2, il ministro Boccia e l’appello delle autonomie

La lettera al giornale

Fase 2, il ministro Boccia e l’appello delle autonomie

Egregio direttore, chiedo gentilmente al signor ministro Boccia di ragionare, ponderare e usare il buon senso. La logica dice che a situazioni differenti si applichino misure differenti. Ovviamente mi riferisco alle norme riguardanti il coronavirus. Se fosse possibile informare il ministro...

Pietro Conte


 

Soluzioni differenti per situazioni differenti

So che le rassegne stampa del ministero sono molto attente a lettere come le sue. Di conseguenza il suo messaggio certo arriverà sul tavolo del ministro. Lei tocca il tema dei temi: in fase due, a situazioni differenti devono applicarsi soluzioni differenti. Al di là della forma (io lascerei fuori la politica e affronterei il tema dal punto di vista istituzionale e territoriale) i vari presidenti delle Regioni e delle Province autonome hanno ragione. Rispettando rigorosamente l’emergenza sanitaria, è ora di assumersi direttamente la responsabilità di alcune scelte. Il Paese - mi si perdoni la metafora provocatoria - non è una grande Ilva. Non dobbiamo scegliere fra il lavoro e la salute. Dobbiamo scegliere la salute e il lavoro, potendo lavorare in estrema sicurezza.
Potendo vivere in sicurezza. Rispettando ogni norma, ma tornando a produrre. Diversamente, il Paese morirà - sano - di fame. Come ho scritto più volte, dobbiamo mettere in sicurezza anche chi sta bene. Chi sgarra deve chiudere, senza sconti. Ma chi è rigoroso deve poter ripartire davvero.

lettere@ladige.it

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