Non trovo scandaloso amare gli animali

La lettera al direttore

Non trovo scandaloso amare gli animali

Egregio direttore,
mi riferisco all'articolo apparso il giorno 7 febbraio scorso firmato dal signor Massimo Fabbri dal titolo «Giusto amare i cani, ma non sono nostri figli».
Quello che non capisce il signor Massimo è che dire ad una cane: «Vieni dalla mamma» è un modo un po' scherzoso per dimostrare affetto al proprio animale che, tra l'altro, restituisce abbondantemente ciò che riceve, e non certo per paragonare un cane al proprio figlio.
Ma scherziamo? Sono critiche assurde. Cosa c'è di male? Qualche dubbio mi sorge. Davvero il signor Massimo è un amante degli animali?

Mirka Merz


 

Spazio per ogni punto di vista

Confesso che c'è un campo nel quale rispetto le opinioni di tutti, sfumature incluse. E quel campo è quello del rapporto fra uomini e animali. Perché è un legame - stavo scrivendo un amore - difficile da spiegare, difficile da capire, difficile persino da raccontare. In un certo senso, si può solo provare, il trasporto nei confronti di un animale.

Inutile dunque spiegarlo o tentare appunto di comprenderlo, pretendendo che altri ne colgano l'essenza, la magia. Così come è inutile capire l'odio, la freddezza o il disagio che molti altri provano nei confronti degli animali.

Trovo dunque normale che in questa rubrica più d'una persona s'esprima su quanto sente, su quanto coglie, su quanto capisce o non capisce. C'è spazio per ogni punto di vista e non tutto, da una parte e dall'altra, si deve condividere.

a.faustini@ladige.it

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