L’Italia chieda scusa per le leggi razziali

La lettera al direttore

L’Italia chieda scusa per le leggi razziali

Caro direttore, in occasione del 75° anniversario della liberazione del lager nazista di Auschwitz (27 gennaio del 1945), si sono riuniti a Gerusalemme oltre quaranta capi di Stato per partecipare al forum internazionale su Shoah e antisemitismo al Museo di Yad Vashem. Tra questi era presente anche il nostro Presidente Sergio Mattarella, per la cui presenza sono molto orgoglioso. Vorrei però in tale contesto, sottolineare e prendere come esempio il Presidente della Repubblica Federale Tedesca Frank Walter Steinmeier, che in tale occasione, esprimendosi in inglese, pensando evidentemente che il tedesco fosse una lingua che in qualche modo porta alla memoria tragitti ricordi, ha detto (facendo sintesi), la Germania potrà pensare al futuro e diventare veramente un grandissima Nazione, se si assumerà la responsabilità di quanto accadde durante il periodo nazista.

Ebbene, lo dice il Presidente Steinmeier, che non ha certamente alcuna responsabilità per i fatti di allora, così come non ne hanno avuta i governi e i presidenti che si sono susseguiti dopo la fine della 2ª guerra mondiale, così come non hanno responsabilità i cittadini tedeschi delle generazioni successive alla guerra e neppure molti di quelli della generazione che la guerra e le sue immani tragedie l’hanno vissuta sulla propria pelle.

Una dichiarazione encomiabile quindi fatta dal più alto rappresentate istituzionale tedesco a nome della Germania e non personale. Mi chiedo, in Italia chi mai si assumerà la responsabilità di fare una dichiarazione di quel tipo? Chi avrà il coraggio e magari anche l’orgoglio come alto rappresentante istituzionale e rappresentate della Nazione Italia, di chiedere scusa per le infami leggi razziali che furono varate addirittura ancora prima di quelle naziste?

Oggi gli italiani e i politici, alla pari di quelli tedeschi non hanno una responsabilità di quanto avvenne nel periodo fascista, ma allo stesso modo del Presidente Steinmeier, qualcuno dovrebbe finalmente aprire la strada affinché anche l’Italia moralmente possa riscattarsi per quelle assurde, infamanti tremende leggi razziali e per tutti i relativi atti che grazie a quelle leggi, furono perpetrati sulla popolazione civile inerme siano stati essi uomini donne o bambini.

Enrico Lillo


 

Mattarella è l'uomo giusto

È vero: al di là del fatto che il mondo tenda ad aspettarsi parole come queste in particolare dalla Germania, per evidenti motivi, sarebbe bello che anche l’Italia chiudesse in qualche modo i conti con il suo passato fascista.

E a farlo può essere effettivamente prima di tutto chi ha portato avanti la tradizione politica e culturale opposta rispetto a quella del Ventennio: un capo di Stato come Sergio Mattarella, che è quanto di più lontano dal fascismo si possa immaginare. L’uomo giusto per lenire certe ferite e per aiutare tutti noi a guardare avanti.

a.faustini@ladige.it

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