Dispersione scolastica: si deve fare di più

La lettera al direttore

Dispersione scolastica: si deve fare di più

Qualche giorno fa è stato pubblicato un articolo sulla dispersione scolastica in Trentino, dal quale risulta che «dopo le scuole medie si perde quasi il 10 % dei ragazzi». Può essere un dato positivo rispetto alle altre regioni, ma resta preoccupante.
Considerando che il biennio superiore è obbligatorio, ci si chiede quali prospettive di lavoro attualmente esistano per coloro che sono privi anche di una qualifica professionale.

Gualtiero Rodolfi


 

Ascensore sociale fermo da tempo

È una domanda che mi sono posto anch’io e le assicuro che cercheremo di capire meglio non tanto quel dato, quanto piuttosto cosa possa derivare da quel dato. Il vicino Alto Adige ci dice che, per paradosso, non servono certo solo persone specializzate ad alto livello, perché il mondo del lavoro - variegato per definizione - cerca persone molto diverse fra loro. A prescindere da questo, il dato deve però preoccupare. Perché c’è un ascensore sociale fermo da tempo, nel nostro Paese e in Trentino la situazione è meno rosea di quanto si possa immaginare. O meglio: è fantastica, ma solo se raffrontata con ciò che accade nel resto del Paese. E la domanda è d’obbligo: fino a quanto le persone che non hanno una specifica qualifica professionale potranno inserirsi nel mondo del lavoro? E fino a quanto reggeranno rispetto a lavoratori che arrivano magari da lontano, ma che sanno parecchie lingue e che sono disposti anche ad occuparsi di cose che da tempo non attraggono i nostri ragazzi? Cercheremo di risponderle in più di un articolo.

a.faustini@ladige.it

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