Troppi errori commessi da chi si mette in strada

La lettera al direttore

Troppi errori commessi da chi si mette in strada

Mi piacerebbe che la Polizia Municipale o quella Stradale facessero più campagne di informazione sui tanti comportamenti errati di chi si muove, a piedi o con qualsiasi mezzo. Andare a correggere quelle insane - e errate - abitudini che la società ha adottato in massa. Invece si impegnano a contrastare solo la velocità e uso dei cellulari a bordo, non rimarcando peraltro che per guidare ci vogliono sia la testa che l’attenzione. Massima, visto il traffico!
Parlo di sostituire le lampadine bruciate sulle auto, e poi accenderle visto il numero di chi ... guida con i fari spenti nella notte. Parlo di non sostare sugli incroci essendo voluti passare con il giallo avanzato, quasi rosso, quando davanti la coda è ferma: così non passa più nessuno, da nessuna provenienza (vedi piazza Venezia al semaforo con via dei Ventuno). Parlo di dare davvero la precedenza ai pedoni sulle strisce pedonali, ma poi questi non devono tagliarle in obliquo allungando il loro percorso e rimanendo più a lungo davanti all’auto.
Parlo di non tagliare le corsie in uscita dalle rotatorie, ma immettersi sulla stessa su cui si procedeva. Parlo di usare le frecce (non ricordo più il nome tecnico, ma così si capisce meglio), che quello dietro non sa mai cosa fa quello davanti. Parlo di mantenere la traiettoria ben segnata in terra, non tirar dritto - o storto - a piacere (v. via Torre Verde)
E le moto in città? Decidano da che parte vogliono superare che vedersele sfrecciare nel piccolo spazio a destra della carreggiata non mi sembra sia proprio ottemperato dal codice ... e molto altro. Sensibilizzi Lei dal suo giornale! Intanto, ho speso due parole sulle biciclette senza fanali.

Alessandra Mosna


 

Impazienti e allergici a ogni regola

Lettere come la sua dovrebbero spingere ognuno di noi a riflettere e a porsi una domanda semplice semplice: noi, al di là delle regole (ma parliamo pure di multe, perché l’unica cosa che ci spinge a rispettare le regole è la paura di prendere una multa), come ci comportiamo? Io per esempio mi rivedo sia in quello che non rispetta le norme sia in quello che s’arrabbia con chi non le rispetta. E penso che accada la stessa cosa a molte altre persone. In auto noto tutti i comportamenti assurdi di pedoni e ciclisti (a cominciare dal fatto che per loro i colori dei semafori siano spesso degli addobbi natalizi e non delle indicazioni precise da rispettare); quando sono a piedi o in bici (la moto non la uso più da tempo), noto invece la maleducazione degli automobilisti (a cominciare da quelli che quando sei sulle strisce pedonali ti scambiano per un paletto di uno slalom). Corriamo tutti verso un punto indefinito, impazienti, allergici ad ogni regola. E in tal senso temo che a poco servano i richiami e le multe dei vigili. Le leggi ci sono e sono chiare, ma noi pensiamo che la nostra premura valga più di ogni altra cosa.
Però forse una lettera come la sua può aiutare ognuno di noi a cambiare anche una minuscola cosa. Perché sulla strada ci siamo noi è solo tutti noi, insieme, possiamo renderla meno pericolosa.

a.faustini@ladige.it

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