Scuola, contano le persone e non le pareti

La lettera al direttore

Scuola, contano le persone e non le pareti

Distinto signor Ministro Fioramonti, la pregherei di non perdere il tempo ad interessasi delle “pareti” delle aule scolastiche, dalle quali i discenti hanno succhiato ben poco di quello che avevano bisogno per istruirsi e soprattutto per crescere. Come insegnanti non ci siamo mai interessati se c’era o non c’era il Crocifisso o la foto del presidente della Repubblica o la copia della Costituzione. Dalle pareti hanno avuto voce soltanto le carte geografiche (quando c’erano e nella maggior parte dei casi mancavano, ed erano proprio le sole necessarie).
Si interessi, per piacere, assai di più ed in maniera tempestiva e determinante della preparazione - formazione, remota ed aggiornata (anno per anno), del corpo insegnante che resta il perno essenziale e determinante di una scuola che sia tale nell’essenza del termine. Si interessi, cortesemente e responsabilmente, dei programmi e della didattica da aggiornare tempestivamente e non troppo tardi quando il gregge (le nuovi generazioni) già se ne è scappato dall’ovile (la scuola) a stomaco vuoto. Edifici e pareti non fanno la scuola; sono solo il vestito più o meno conforme. La scuola è fatta di “persone”: docenti e discenti, e sono questi due pilastri portanti che devono avere tutta l’attenzione possibile, e lasci stare le pareti delle aule che mute sono e mute resteranno per sempre (come il Crocifisso in tribunale che nessuno guarda e del quale nessuno ne tiene conto). Lasciamo al passato le formalità d’usi e costumi; il presente e l’avvenire, ossia le generazioni che si corrono dietro quanto mai velocemente, hanno bisogno di sostanzialità bandendo ogni segno di puro formalismo che ha rovinato e sta rovinando ed impedendo o rallentando il “saper fare” che è ben altra cosa. Scusi la sfacciataggine ma a 99 anni passati non ho nulla da perdere. Grazie della Sua cortesia se per caso mi leggesse. Da una periferica e sperduta vallata trentina.

Mario Antolini Musón


 

Dai muri alle persone

Sono certo che in un modo o nell’altro il tuo messaggio arriverà al ministro caro Mario. Intanto ti ringrazio per essere tornato col tuo prezioso inchiostro su questa pagina bianca. Resti un esempio per tutti noi. Aggiungo solo una piccola cosa. Ricordo bene una piccola pubblicazione voluta una ventina d’anni fa dall’allora assessore provinciale all’istruzione Vincenzo Passerini. Emblematico il titolo: dai muri alle persone. Tu, come Passerini, abbatti le pareti e punti giustamente sulla formazione. Ci ricordi che contano i docenti e i discenti e non le pareti. Un messaggio forte che io spingo con la forza di queste pagine verso gli uffici del ministero.

a.faustini@ladige.it

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