Effetto vaccini: in febbraio meno decessi in Trentino, ma aumentano i contagi e le ospedalizzazioni

di Matteo Lunelli

TRENTO - Febbraio è stato il mese della zona arancione, del rosso scuro dell'Europa, dell'addio alla stagione turistica invernale e della nuova risalita dei contagi. Ma in tutte queste notizie negative ne emerge anche una davvero incoraggiante. Il numero dei decessi per Covid, infatti, è calato del 70% rispetto a gennaio. Siamo passati, infatti, da 205 vittime a 59, con una media giornaliera dal 6,6 al 2,1.

Certo, chiariamolo subito, si tratta comunque di un dato tragico. E, soprattutto, si tratta di un dato che potrebbe tornare a crescere considerato l'aumento da metà febbraio in poi di contagi e di ricoveri. Ma è evidente come ci sia anche un primo importante effetto delle vaccinazioni. Nel mese di gennaio, infatti, è stata somministrata almeno la prima dose in tutte le Rsa del Trentino, mentre nei primi giorni di febbraio si è iniziato con gli over 80.

Solo tra un paio di mesi potremmo dire che tutta la popolazione anziana della provincia risulta protetta dal virus, ma già oggi i primi effetti della campagna vaccinale di vedono. Come accennato all'inizio quello dei decessi uno dei pochi dati positivi del mese appena terminato. Certo, molti indicatori mostrano dei totali inferiori rispetto a gennaio, addirittura clamorosamente inferiori se non dimezzati rispetto a novembre e dicembre, ma il problema è dato dal fatto che quasi tutte le curve si sono girate verso l'alto.

Sul fronte contagi la crescita rispetto al primo mese dell'anno è evidente. La media è di 233 casi al giorno, ma se prendiamo in considerazioni gli ultimi dodici giorni di febbraio saliamo a 292.

Anche il tasso di positività si alza, restano nei ventotto giorni a una media di poco superiore all'8%, ma anche in questo caso considerando la seconda parte del mese quella percentuale arriva a superare spesso e volentieri il dieci per cento, da circa una settimana doppia rispetto alla media nazionale.

In crollo verticale - e non è in assoluto una buona notizia - il numero dei tamponi: febbraio, con tre giorni in meno, si chiude con circa 15 mila test in meno rispetto a gennaio e oltre 34 mila in meno rispetto a dicembre. Ma la media quotidiana parla chiaro: 1.493 molecolari al giorno lo scorso mese contro i 1.950 di gennaio, per non parlare dei 2.892 di novembre. Insomma, un crollo.

Capitolo ospedali. Anche in questo caso i numeri assoluti di febbraio sono decisamente inferiori ai mesi precedenti. Però sono in crescita, addirittura in forte crescita se consideriamo gli ultimi giorni: la media totale di pazienti Covid è inferiore ai duecento (191,5), meno della metà rispetto al mese di dicembre. E anche in Terapia intensiva la media si ferma a 30,4.

Tuttavia non va dimenticato che in dieci giorni siamo passati da 25 a 42 pazienti nel reparto dei più gravi.

Infine, guardando con attenzione i numeri del confronto (tutti dati ufficiali, semplici somma e divisioni), emerge una considerazione sulla colorazione. Pensare che il Trentino è diventato zona arancione nel mese con i numeri assoluti più bassi della intera seconda ondata appare almeno paradossale. A dicembre eravamo in giallo con 47 persone di media in Rianimazione e 438 in ospedale, oppure a novembre eravamo in giallo con 662 casi di media al giorno (compresi ovviamente i 13.300 contagi rilevati con i test rapidi).

 

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