I bimbi danno speranza ai pazienti In Rianimazione disegni e canzoni

di Matteo Lunelli

Una scuola elementare e un reparto di Rianimazione. I bambini e i pazienti. I maestri e il personale sanitario. Settori e persone apparentemente molto distanti tra loro, ma che in realtà possono aiutarsi l'uno con l'altro. Possono collaborare e imparare reciprocamente, possono entrare in contatto e supportarsi. Il progetto, davvero splendido, è tra la scuola primaria di Cadine e la Terapia intensiva del Santa Chiara di Trento.

L'idea è venuta a chi rappresenta il punto di contatto tra le due realtà, ovvero una mamma che è anche infermiera. Ma, come sempre, perché una bella idea funzioni ci vuole la collaborazione di tutti, ed è qui che entrano in gioco i bambini e i loro maestri, ma anche i personale sanitario e la coordinatrice infermieristica. Così i più piccoli sono potuti entrare (virtualmente, ma in un certo senso anche concretamente) nel reparto più importante dell'ospedale: hanno portato colori, speranza, sorrisi. Hanno commosso i pazienti che lottano (contro il Covid ma non solo) e hanno dato forza a quegli eroi in prima linea - purtroppo spesso dimenticati - che da undici mesi e mezzo corrono con guanti, mascherine, visiere e tute a prendersi cura di persone sole e malate. Ma anche i bambini hanno imparato molto, hanno capito cosa succede in ospedale e compreso l'importanza delle mascherine, sono diventati amici di chi vuole guarire e di chi vuole curare.

Una storia bellissima, che inizia a raccontarci l'infermiera e mamma Selena Belli. «Siamo partiti dalla considerazione che nel nostro reparto ci sono pazienti che soffrono e che sono soli, con il mondo all'esterno della Rianimazione che a volte non capisce cosa succede lì dentro. Poi abbiamo pensato ai bambini, al loro modo di essere empatici, al fatto che anche loro vivono da mesi una situazione difficile. Così, sapendo che anche una minima cosa avrebbe potuto essere d'aiuto sia per i bimbi, sia per i pazienti sia per noi del personale, abbiamo organizzato trovando un'entusiastica partecipazione da parte della scuola, con la referente Manuela Segata, e da parte del reparto, con la coordinatrice Alessia Milan.

 

Prima di Natale noi della Rianimazione abbiamo mandato un video ai bambini della scuola, salutandoli, spiegando l'importanza delle mascherine e dicendo loro che l'unione fa la forza». Tutte le classi delle primarie di Cadine hanno visto le immagini. I piccoli, felici, si sono sentiti responsabilizzati e hanno capito che anche loro avrebbero potuto dare una mano in reparto. Così hanno iniziato a registrare canzoni, in particolare la Quinta B con l'aiuto del maestro di musica Michele Demozzi, e hanno inviato i file audio al Santa Chiara. Poi, seguiti da tutti gli insegnanti, ci sono stati disegni, striscioni, lavoretti, brevi testi, video, che sono stati mandati in ospedale.

 

«Noi abbiamo fatto ascoltare le canzoni e i brani musicali con la chitarra fatti dai bimbi ai pazienti Covid. Che non sono solo pazienti, ma sono nonni, mamme, papà, zii che hanno a casa bambini che li aspettano. C'è stata grande commozione. I bambini sono stati fantastici, non hanno suonato per prendere un bel voto, hanno suonato col cuore per aiutare medici, infermieri e pazienti. Poi abbiamo colorato il reparto con i lavoretti e con i messaggi di vicinanza e adesso tutti noi sentiamo meno la fatica. I pazienti che abbiamo dimesso hanno spesso portato a casa per ricordo disegni e origami. "Per voi, con voi", "Vi pensiamo e vi aspettiamo fuori" sono alcuni dei messaggi dei bimbi che hanno dato coraggio a tutti».

«Gli insegnanti erano entusiasti dell'idea - racconta la coordinatrice della scuola Manuela Segata - e da quando è iniziato il progetto i bimbi sono più motivati, più consapevoli e più attenti alle regole. Nel video il personale del S.Chiara ci ha fatto vedere il reparto, ci ha spiegato come si fa la vestizione e ci ha presentato medici e infermieri. Grazie a questo i bimbi hanno capito perché devono comportarsi in un certo modo: questo per loro è fondamentale. Adesso abbiamo pronto un video della Seconda A e B, in clima di Carnevale: i bimbi hanno le mascherine e raccontano barzellette, per provare a far sorridere i medici e i pazienti».

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