Soluzione fisiologica invece del vaccino, l'Azienda Sanitaria prima dice "fake news" ma ora ammette: pochi casi

L’Azienda Sanitaria, che ieri in una riunione sindacale a Rovereto, ha definito la notizia “fake news”. Ma a fronte della pubblicazione, ha diramato questo comunicato stampa:

«In merito alla notizia sulla somministrazione di soluzione fisiologica al posto di vaccino l’Azienda provinciale per i servizi sanitari specifica che il caso è stato prontamente individuato grazie ai protocolli di controllo utilizzati dalle strutture sanitarie aziendali. Nello specifico le checklist prevedono tra l’altro, una comparazione tra dosi preparate e somministrate e flaconi residui ancora integri che hanno permesso di evidenziare una possibile mancata somministrazione.

Il caso riportato dei media riguarda un’unica seduta vaccinale, a fronte di oltre 12 mila vaccinazioni fino ad ora somministrate, che ha coinvolto 47 operatori sanitari di cui presumibilmente 12 hanno ricevuto un’iniezione di soluzione fisiologica invece della dose di vaccino.
Si è provveduto immediatamente a informare gli operatori interessati e a predisporre un controllo anticorpale in ventesima giornata prima della somministrazione della seconda dose. Si sottolinea che la somministrazione di soluzione fisiologica non comporta nessun rischio per la salute dei soggetti coinvolti».

LEGGI LA NOTIZIA: Vaccinati per errore con soluzione fisiologall'ospedale di Rovereto

I FATTI

Dodici persone che lavorano in ambito sanitario, infermieri e medici, avrebbero ricevuto una dose di soluzione fisiologica anziché di vaccino Pfizer. È accadutoa Rovereto il 15 gennaio e l’Azienda provinciale per i servizi sanitari precisa che la situazione si è già risolta. Si tratta di una unica seduta vaccinale che ha coinvolto 47 persone di cui, come detto, presumibilmente 12 hanno ricevuto una iniezione di soluzione fisiologica.

Questo - dice l'Azienda Sanitaria -  a fronte di oltre 12.000 vaccinazioni già somministrat in tutto il trentinoe. La percentuale di errore è inferiore all’1 per 1000 e - rassicura Apss in una nota - non c’è nessun problema sanitario.

L’Azienda sanitaria precisa che il caso è stato prontamente individuato grazie al protocollo e alle checklist utilizzate che prevedono, tra l’altro, una comparazione tra dosi preparate e somministrate e flaconi residui ancora integri.

Si è provveduto immediatamente ad informare gli operatori interessati predisponendo un controllo anticorpale con test sierologico in ventesima giornata prima della somministrazione della seconda dose.

La somministrazione di soluzione fisiologica, va sottolineato, non comporta nessun rischio per la salute dei soggetti coinvolti, trattandosi di acqua distillata e sale.

Sembra che l’errore sia avvenuto al momento della somministrazione: normalmente il vaccino viene diluito con della fisiologica. Da quanto verificato c’è stato uno scambio dei flaconcini.

«Quando un flaconcino viene utilizzato normalmente viene messo da parte. In questo caso specifico non è stato messo da parte, l’ipotesi più plausibile è che sia stato riempito nuovamente con soluzione fisiologica e poi da lì sono state aspirate le sei dosi che sono poi state somministrate. Quindi probabilmente c’erano anche tracce di vaccino all’interno». Lo dice all’ANSA il direttore del Dipartimento prevenzione dell’Azienda sanitaria di Trento, Antonio Ferro, in merito all’errore che ha portato alla somministrazione di soluzione fisiologica, anziché del vaccino Pfizer, a 12 operatori sanitari del Trentino.

«Alla fine della seduta vaccinale, grazie alla checklist (tradotto: il controllo della lista), l’operatore ha verificato che, siccome i flaconcini sono contati, ne erano rimasti un paio. Immediatamente ha avvisato la direzione generale e quindi sono state date indicazioni molto precise. Sono quindi state convocate tutte le persone coinvolte in quella seduta vaccinale, 47 in tutto, informandole su questa possibile somministrazione di fisiologica al posto del vaccino, invitandole alla ripetizione a venti di giorni della dose.

Facciamo inoltre un prelievo per evidenziare gli anticorpi per capire chi ha ricevuto cosa e poi procederemo con la programmazione della prima dose, nel caso di chi ha ricevuto la fisiologica, e della seconda negli altri casi», precisa Ferro.

Nessun comunicato o commento, finora, dell'assessore provinciale alla salute Stefania Segnana.

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