Enrico Ruggeri dedica una canzone a Chico Forti «Racconto le due vite di un innocente» Ecco il nuovo brano "L'America" - VIDEO

A poche settimane dalla notizia sull'ok americano all'estradizione di Chico Forti, in carcere da 20 anni negli Usa, Enrico Ruggeri dedica al sessantenne trentino un brano: "L'America (canzone per Chico Forti)", accompagnato da un video pubblicato ieri su YouTube.

La mobilitazione in difesa di Forti e della sua innocenza non si è mai fermata in questi vent'anni e ora ottiene, almeno, la possibilità di vederlo arrivare, si spera a breve, in Italia, sia pure in carcere, in attesa auspicabilmente di un provvedimento di clemenza o di revisione del processo.

«Girato in hd negli studi Anyway di Enrico Ruggeri - si legge nelle note che accompagnano il video - e nello studio della casa di Enrico il video è impreziosito dai disegni di “Chiod”, il noto fumettista Massimo Chiodelli.

La canzone racconta le due vite di Chico Forti, uomo dinamico e curioso in libertà e persona di incredibile forza d’animo nei suoi vent’anni di detenzione.

La storia è nota, come la sua innocenza. L’opera è stata realizzata con l’assenso e la collaborazione di Gianni e Wilma Forti, gli zii di Chico che da sempre si battono per riportarlo a casa.

Il montaggio e le riprese sono di Thomas Salme, visionario registra da sempre in prima linea in questa battaglia».

 

Chico ha trascorso i 20 anni in diverse prigioni americane, dove ha subìto anche il regime carcerario duro. a sostenerlo, lo zio Gianni Forti che da sempre tenta ogni strada per liberarlo, Comprese sette costose cause per la revisione del successo, che però non hanno mai portato ad una assoluzione. E alla fine, anche con interessamento del Governo italiano (prima la ministra Mogherini, poi il suo successore Di Maio) si è provata la strada diplomatica per potergli almeno far scontare la pena residua in un carcere italiano.

Da vent’anni il trentino Chico Forti (oggi sessantenne) si trova a dover scontare negli Stati Uniti una condanna di ergastolo per omicidio. Da oltre vent’anni però Chico si dichiara innocente senza riuscire ad avere la possibilità di provarlo, nonostante molti degli indizi a suo carico si siano rivelati infondati, manipolati o addirittura falsi. Dal giorno della sua condanna però non è mai rimasto solo: la sua famiglia e i suoi amici continuano la battaglia per riportarlo a casa, una battaglia a cui la comunità di Trento è sempre stata sensibile.

Ha trascorso i 20 anni in diverse prigioni americane, dove ha subìto anche il regime carcerario duro. a sostenerlo, lo zio Gianni Forti che da sempre tenta ogni strada per liberarlo, Comprese sette costose cause per la revisione del successo, che però non hanno mai portato ad una assoluzione. E alla fine, anche con interessamento del Governo italiano (prima la ministra Mogherini, poi il suo successore Di Maio) si è provata la strada diplomatica per potergli almeno far scontare la pena residua in un carcere italiano.

Da tempo, grazie anche all’attenzione mediatica data al caso, la solidarietà è arrivata da ogni parte di Italia tanto da dare vita al movimento «L’Onda di Chico Forti», presente in tutte le regioni. Nelle ultime settimane alcuni comuni di Lazio e Puglia hanno deliberato l’esposizione di uno striscione presso le loro sedi municipali per chiedere «Giustizia per Chico Forti».

Tre anni fa tutta Italia conobbe la sua vicenda, grazie a uno speciale de «Le Iene» che ebbe quasi due milioni di spettatori, e da allora se ne sono occupati consigli comunali, regionali, comitati benefici e singoli cittadini

Forti ha persino una voce per sé sull’enciclopedia virtuale Wikipedia. Vi si legge che Chico Forti «vive a Trento fino al conseguimento della maturità scientifica nel 1978 e in seguito si trasferisce a Bologna per frequentare Istituto Superiore di Educazione Fisica I.S.E.F.. Nel 1990 partecipa a Telemike e vince una cifra importante sulla storia del windsurf, grazie alla quale nel 1992 si trasferisce negli Stati Uniti. Sposa Heather Crane con la quale ha tre figli Savannah Sky (1994), Jenna Bleu (1996) e Francesco Luce (1998)».

Lo spazio maggiore è dedicato all’attività sportiva: Nel 1979 inizia a praticare lo sport del windsurfing grazie a Karl Heinz Stickl (ex campione del mondo di windsurf) sul Lago di Garda. Con Robby Naish esegue tra i primi al mondo il looping (salto mortale all’indietro completo con la tavola da windsurf) a Diamond Head, Hawaii». Vengono descritte poi le produzioni televisive, soprattutto nel settore degli sport estremi. Infine, inevitabile, c’è un capitolo dedicato alla vicenda giudiziaria: «Chico Forti - si precisa alla fine - dichiara di essere vittima di un errore giudiziario e non smette di lottare per vedere riconosciuta la propria innocenza supportato dalla sua famiglia e da molti amici in Italia e nel mondo».

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