Covid, giornata pesante in Trentino Altri 8 decessi, 373 i nuovi contagi Le vaccinazioni oltre quota 7mila

di Zenone Sovilla

Bollettino pesante, oggi, sabato, per l'andamento dell'epidemia in Trentino: i pazienti che non ce l'hanno fatta sono otto.

Lo ha comunicato poco fa, in conferenza stampa, il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti.

Il totale dei decessi dall'inizio dell'epidemia arriva cosi a 1.071.

Per quanto riguarda i test, sono stati individuati 94 positivi tramite tampone molecolare, mentre altri 279 contagi sono il risultato dell'esame antigenico. Sono stati 2.949 i tamponi molecolari effettuati e 2.092 rapidi.

L'incidenza dei contagi è del 4,8% sui tamponi molecolari, considerando anche i test rapidi si passa al 7,5% di positività.

I nuovi ricoveri sono 29 e le dimissioni dagli ospedali sono 43. In totale cala dunque di 19 il numero dei ricoverati, ma aumenta di due unità in terapia intensiva (48).

Dei positivi circa il 20% sono ultrasettantenni. A questa parte della cittadinanza, gli anziani, Fugatti ha rivolto un nuovo appello alla massima attenzione nei riguardi dei gesti barriera per proteggersi dal rischio di contagio. «Ricordo anche che la amscherina è fondamentale e va indossata correttamente, sopra naso e bocca. Altrimenti è come se uno non la indossasse. Invece andando in giro si vedono troppe pertsone, anche anziane, in luoghi pubblici, a contatto con altri, che hanno la mascherina sotto il naso».

Nelle ultime 24 risultano 221 persone guarite dall'infezione, il loro totale sale dunque a 20.918.

Sul fronte delle vaccinazioni, la rilevazione effettuata nel primo pomeriggio indica 7.120 dosi somministrate in Trentino, 2.407 delle quali riguardano ospiti di residenze per anziani.

«Il Trentino viaggia fra il 70 e il 75% delle dosi somministrate rispetto a quelle disponibili, quindi siamo fra le prime regioni in Italia. L'obiettivo è coprire al più presto tutta la popolazione anziana», ha rilevato Fugatti.

«Il dato del monitoraggio di ieri ha confermatoil Trentino zona gialla. Restiamo prudenti ma ricordiamo che siamo fra le quattro aree semrpe rimaste in zona gialla, sullabase di valutazioni tecnico-scientifiche precise fatte a Roma».

Sull'andamento della grande operazione per i vaccini è intervenuto il responsabile del dipartimento prevenzione dell'Apss, Antonio Ferro: «Tutto procede come previsto, c'è una vasta adesione del personale sanitario così come avanza celermenteilm piano per gli ospiti delle rsa, 2.500 dei quali sono già vaccinati. Entro il 20-25 gennaio avremo sommnistrato il vaccino a tutto il personale sanitario. Nel giro di due-tre mesi anche l'intera popolazione anziana, gli ultrasettantenni,  sarà coperta, il che metterà in sicurezza il nostro sistema ospedaliero».

Per quanto riguarda altri soggetti fragili, come le persone immunodepresse, riceveranno un invito dall'Apss appena sarà disponibile il vaccino anche per loro, che rientrano nelle categorie prioritarie.

In ogni modo, ha precisato Ferro, da lunedì si passerà a un ritmo di 10-15 mila vaccinazioni settimanali.

Ferro ha anche precisato che l'Apss ha deciso di conservare una piccola parte delle dosi via via disponibili vengono conserrvate, al fine di garantire a tutti, rispetto ai flussi di rifornimento, la somministrazione del richiamo a tutti i vaccinati.

Sul fronte dei test, oggetto di polemiche nelle settimane scorse, oggi il dirigente generale della sanità trentina, Giancarlo Ruscitti, insieme con lo stesso Fugatti, ha comunicato che poche ore fa è arrivata una circolare ministeriale di chiarimento sull'uso di tamponi molecolari e antigenici. «In sostanza - hanno spiegato - viene data un'indicazione che conferma la prassi adottata da tempo in Trentino. Il test rapido va utilizzato specialmente su persone sintomatiche, il tampone molecolare sulle altre».

Ferro, per parte sua, ha ricordato che il Trentino fin da ottobre considera formalmente contagiati tutti i positivi anche ai test rapidi e li sottopone alle procedure di quarantena, il che ha consentito di controllare meglio l'epidemia, evitando che nell'attesa di un tampone molecolare di conferma queste persone si trovassero fuori dal sistema di sorveglianza. Quindi il tampone molecolare di controllo nella gran parte dei casi non è necessario.

Sull'ipotesi concreta che Roma riveda al ribasso la soglia oltre la quale scatta la zona rossa (portandola a 250 casi settimanali ogni 100mila abitanti), Fugatti si è detto tranquillo, sulla base dei numeri attuali del Trentino, per quanto siano amcora pesanti anche in termini di contagi. Lo scenario rassicurante è fondato però sui dati dei test molecolari, che vedono il Trentino distante dalla soglia. Se si considerassero invece anche i tamponi rapidi, cambierebbe tutto: «Ma in questo caso - ha commentato Fugatti - tutta l'Italia diventerebbe zona rossa. Questo punto andrà chiarito fra Stato e Regioni, ma al momento Roma considera solo i tamponi molecolari. Dal 10 dicembre ci ha chiesto anche i dati dei test rapidi e noi li inviamo regolarmente, anche per ora non si sa come vengano rielaborati».

Infine, in relazione alle disposizioni governative sulle chiusure e divieti di spostamento, Fugatti ha solidarizzato con ristoratori e baristi (che lunedì manifesteranno contro lo stop imposto da Roma) e ha auspicato di poter ricevere il via libera per un accordo con Bolzano che consenta la mobilità fra le due province, ad oggi vietata dal decreto in vigore fino al 15 gennaio.

 

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