Covid, il Trentino (giallo) supera l'Alto Adige (arancione, ex rossa) su tutti i parametri

La giornata di sabato ha segnato il sorpasso della provincia di Trento rispetto a quella di Bolzano per quanto riguarda i numeri del Covid: nelle scorse ventiquattro ore, infatti, il Trentino ha registrato più decessi, più nuovi casi, più ricoveri totali e più ricoveri in Rianimazione rispetto all'Alto Adige, ora zona arancione e zona rossa per quasi tutto il mese di novembre.

La curva altoatesina sta lentamente girando verso il basso, mentre la nostra ancora no. Il Trentino, da sempre zona gialla, non accenna invece a vedere calare i numeri e ieri abbiamo registrato più nuovi casi (449 contro 389), più ricoveri (453 contro 441), più pazienti in Terapia intensiva (48 a 31) e più decessi (ieri 9 a 3, ma il totale della seconda ondata è 284 a 280) rispetto all'Alto Adige.

IL BOLLETTINO TRENTINO DI SABATO 

La curva non accenna a girare verso il basso. E ci riferiamo a praticamente tutti gli indicatori, che oscillano ogni giorno, ma che purtroppo, seppur stabilizzati, restano altissimi. Ieri altri 9 decessi, altre 449 persone positive e un totale di 452 ricoverati nei vari ospedali per Covid, di cui 48 (numero più alto di sempre nella seconda ondata) in Terapia intensiva. 
Se, come dicono molti esperti, il picco è stato raggiunto intorno alla fine di novembre, la discesa si annuncia particolarmente lunga. Non va dimenticato che nella prima ondata il primo giorno di "doppio zero" (zero decessi e zero nuovi contagi) lo registrammo il 5 giugno, ovvero più di un mese dopo la fine dei sessanta giorni di lockdown totale. E l'allora direttore generale Paolo Bordon annunciò gli ospedali trentini "Covid free" il 21 giugno, con il picco di circa 450 ricoveri raggiunto i primissimi giorni di aprile. In tal senso va ricordato che questa seconda ondata sembra essere decisamente più forte della prima. Ci vuole, insomma, grande pazienza e bisogna continuare a rispettare con straordinaria attenzione le regole, dalle mascherine al distanziamento. 
Ma torniamo ai dati del bollettino. Con i 9 decessi di ieri arriviamo a 284 morti nella seconda ondata e 754 totali da inizio pandemia. I nuovi lutti hanno riguardato 4 donne e 5 uomini, con un'età media di 84 anni. Sei decessi sono avvenuti nelle strutture ospedaliere, gli altri in Rsa.
Per quanto riguarda i nuovi casi positivi, 226 sono stati trovati con i tamponi molecolari (3.385) e 223 con i tamponi antigenici rapidi (circa 1.500).
Resta difficile e allarmante la situazione negli ospedali. Ieri i nuovi ricoveri sono stati 31: con dimissioni e, purtroppo, decessi, il totale si attesta a 452 persone. Sale di un'unità il totale dei pazienti che devono ricorrere alle cure nei reparti di Terapia intensiva, che sono 48. Si tratta del numero più alto registrato in questa seconda ondata, anche se lontano dal record di 84 di inizio aprile. 

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