Università trentina al top: 64 scienziati nel ranking mondiale

di Domenico Sartori

C’è anche l’exploit di Mario Diani tra i big mondiali della sociologia. Diani, direttore del Dipartimento di sociologia e ricerca sociale dell’Università di Trento figura al 151° posto della sua area di ricerca nello speciale “campionato” scientifico che emerge dalla banda dati “World Ranking of Scientist” creata dalla Stanford University.
L’Adige ha dato conto (edizione del 2 dicembre) dei riconoscimenti di prestigio ottenuti da tre scienziati del Cibio, il Centro di biologia integrata dell’Ateneo: Luca Tiberi ha vinto il premio europeo “Embo”, i bioinformatici Nicola Segata e Francesca Demichelis sono stati inseriti nella classifica HCR (Highly Cited Researchers) 2020, stilata dal Web of science group - Clarivate Analytics, che identifica i ricercatori più citati nell’anno e che quindi sono i più influenti nel loro settore di ricerca. Gli unici due di UniTn, assieme ad altri 81 scienziati italiani, che compaiono nella classifica, basata su dati bibliometrici, che comprende 6.400 ricercatori a livello mondiale.

I 64 autorevoli.

C’è un’altra “classifica” che in questi giorni dà soddisfazione ad UniTn. È quella, sopra citata, della “World Ranking of Scientist”. Il database è stato elaborato dalla Stanford University sulla base di sei indici bigliografici standardizzati e con l’analisi di 22 settori disciplinari, su un lungo periodo, oltre vent’anni, dal 1996 al 2017. Il risultato è una fotografia di quasi 160 mila scienziati e scienziate più influenti al mondo, che rappresentano il 2% di una platea totale di circa 6,8 milioni di persone.

Tra questi magnifici 160 mila c’è una rappresentanza dell’Università di Trento. In totale, sono 64 i nomi dell’Ateneo, tra professori, professoresse, ricercatori e ricercatrici, “pescati” dal database e che quindi si distinguono a livello mondiale per autorevolezza scientifica sulla base del numero di pubblicazioni e citazioni nel lungo periodo. UniTn, in Italia, è al secondo posto, dietro Padova, nel rapporto tra docenti totali e autorevoli. La ricerca della Stanford University è uscita nei giorni scorsi sulla rivista Plos Biology.

La top ten degli autorevoli.

Al primo posto, nella top ten dei 64 nomi autorevoli, c’è quello del professor Giorgio Vallortigara, neuroscienziato del Cimec, il Centro interdipartimentale mente-cervello di Rovereto: è al 21° posto mondiale nella sua disciplina. Seguono Lorenzo Bruzzone, Davide Geneletti, il fisico Sandro Stringari (emerito), Michael Dumbser, Nicola Pugno, Farid Melgani, Mario Diani, Eleuterio F. Toro (emerito) e Silvia Gherardi (senior, già al dipartimento di sociologia). Tra i citati anche Vincenzo Casulli, Lorenzo Pavesi, Fulvio Mattivi, Stefano Giorgini, Davide Bigoni, Oreste Salvatore Bursi, Luca Zaccarian, Davide Brunelli, Dario Petri, Alessandro Pegoretti, Luca Lutterotti, Andrea Massa, Gian Pietro Picco, Alessandro Gajo, Gian Domenico Sorarù, Nicu Sebe, Roberto Battiti, Paolo Scardi, Gabriele Miceli, Giacomo Oliveri, David Melcher, Alessandro Moschitti, Manuela Piazza, Paolo Rocca, Nicola Segata, Massimo Donelli, Giovanni Straffelini, Fabio Casati, Luca Fiori, Fabio Massacci, Antonio Miotello, Guido Grandi, Matteo Leoni, Fausto Giunchiglia, Vincenzo Maria Sglavo, Alberto Montresor, Paolo Giorgini, Stefano Gialanella, Renzo Campostrini e Carlo Miniussi.
Sono soprattutto esponenti delle “scienze dure”. Per questo colpisce la presenza del sociologo Diani, l’unico in evidenza tra i dipartimenti umanistici di UniTn. «Anche se questo, come ogni ranking» commenta il rettore Paolo Collini può essere criticato per i parametri e certamente non riesce a valutare in modo equo il lavoro in aree disciplinari diverse, facendo torto a molti meriti, è un nuovo riconoscimento per l’Ateneo e la sua reputazione internazionale».

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