E' morto Gianni Faustini grande giornalista ed ex direttore dell'Adige

È morto all’età di 85 anni il giornalista Gianni Faustini. È stato dal 1972 al 1977 il primo presidente dell’allora neocostituito Ordine dei giornalisti del Trentino Alto Adige. Dopo l’attività professionale in Rai, Faustini ha diretto per quattro anni il giornale Alto Adige e successivamente il giornale l’Adige. Ha poi svolto anche attività accademica, insegnando in scuole di giornalismo.

Faustini è stato autore del volume «Le tecniche del linguaggio giornalistico» e di vari saggi e manuali sulla professione. Ha pubblicato, anche, numerosi libri e saggi storici sulla vita politico-culturale del Trentino Alto Adige. A Trento ha presieduto l’associazione culturale «Antonio Rosmini» ed è stato anche presidente del Collegio nazionale che giudica i giornalisti sui temi legati alla deontologia professionale.

Era padre del nostro Direttore Alberto, al quale la redazione dell'Adige esprime le più sentite condoglianze, e la vicinanza alla sua famiglia.

I funerali si terranno domani, giovedì 3 dicembre, alle 11, al cimitero di Trento, all'aperto.

Il ricordo del figlio Alberto

Il direttore dei quotidiano Alto Adige e L’Adige Alberto Faustini ricorda suo padre su Facebook: «È stato bello camminare con te. Fra parole scritte e ascoltate.
Fra sfide infinite, conflitti, abbracci, confronti profondi e fecondi. Tengo stretto stretto il testimone professionale che mi hai passato, insieme alla lezione di libertà che mi hai trasmesso in anni lontani», scrive.
«Molti perdono un faro, un maestro, un esempio, una guida. Io perdo - insieme a tutto questo - il padre col quale ho dialogato con profondo rispetto ogni giorno, fino alla fine. Non c’è tua parola che andrà perduta. La tua lezione resta. E cercherò di portarla avanti ogni giorno. In famiglia. Nella vita. Nel lavoro. Come scriverebbe il grande Gianni Mura, ti sia lieve la terra», conclude Alberto Faustini.


Esprimono cordoglio Mauro Keller, presidente dell’Ordine dei giornalisti del Trentino-Alto Adige, e Alberto Folgheraiter, presidente del Consiglio di disciplina dell’Ordine regionale dei giornalisti. «La scomparsa di Gianni Faustini costituisce una perdita non solo per il giornalismo italiano (fu presidente nazionale dell’Ordine, era presidente del consiglio di disciplina nazionale) ma anche per la comunità culturale e civile del Trentino-Alto Adige».

«Ricordiamo in Gianni Faustini un maestro di giornalismo, il padre nobile di una professione per la quale ha profuso energie e passione», proseguono Keller e Folgheraiter, ricordando che «a lui dobbiamo la stesura di carte importanti della nostra deontologia ed interventi in sede legislativa a Roma per aggiornare la legge istitutiva dell’Ordine del 1964».

«La notizia della scomparsa di Gianni Faustini, già presidente del Cnog e al servizio della categoria fino all’ultimo come presidente del Consiglio nazionale di disciplina, rattrista tutti noi lasciando un vuoto enorme», scrive il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti.
«Competenza, rigore, amore per la professione, signorilità tutto nella stessa persona. Sebbene conoscessimo le precarie condizioni di salute in cui versava negli ultimi tempi il padre delle carte deontologiche - si legge in una nota del Cnog - la notizia ci ha trafitto mentre era in corso la Consulta dei presidenti e dei vicepresidenti regionali. Abbiamo immediatamente interrotto i lavori per un minuto di raccoglimento e un breve commosso ricordo».

«Anche i colleghi del Consiglio di disciplina nazionale che hanno condiviso con Gianni Faustini il suo l’ultimo segmento di vita al servizio del giornalismo, hanno voluto sottolineare come Faustini fosse uomo colto, giusto, pulito e generoso. "La sua impeccabile professionalita - hanno scritto Laura Trovellesi Cesana, Maria Zegarelli, Laura Verlicchi e Massimo Duranti - è stata, per le nuove generazioni di giornalisti, un esempio e un insegnamento. Per noi tutti una guida saggia e rigorosa"».

«Sul piano culturale e civile, Gianni Faustini sarà ricordato per l’impegno negli enti museali della regione (dal Museo degli usi e Costumi di S. Michele all’Adige, al Mart di Rovereto, alla Fondazione museo storico in Trento) e per le numerose pubblicazioni a carattere storico e culturale», concludono Kellere e Forlgheraiter.

Anche il sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige esprime il più profondo cordoglio per la scomparsa di Gianni Faustini e si stringe attorno al figlio Alberto, giornalista anch’egli e direttore di Alto Adige e l’Adige, ed alla sua famiglia.
«Desideriamo ricordare nella sua vita spesa nella professione giornalistica sempre ai massimi livelli - in Rai, Alto Adige, l’Adige - il suo impegno nell’adozione della prima carta deontologica dei doveri giornalisti nel 1993, che introdusse nella sua veste di presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti. Se ne va una delle più eminenti figure della professione giornalistica del Trentino Alto Adige e nazionale», scrive in una nota il segretario regionale del sindacato, Rocco Cerone.

La presidente di Assostampa Trentina, Patrizia Belli, scrive: «Non è solo il Trentino ma tutto il Paese che con la scomparsa di Gianni Faustini perde un esempio di serietà, umanità e integrità giornalistica. Giornalista professionista iscritto all’Ordine del Trentino Alto Adige dal 1962, Faustini era laureato in Storia contemporanea a Pavia. Nel corso della vita ha diretto il quotidiano Alto Adige e successivamente L’Adige.

È stato (nel 1972) il primo presidente dell’Ordine dei giornalisti del Trentino Alto Adige e poi segretario dell’Ordine nazionale e dal novembre 1991 presidente fino al 1995. Instancabile nei consigli e anche nei dettami della deontologia giornalistica (la Carta dei doveri del giornalista fu approvata quando lui era presidente del Consiglio Nazionale) perché alta era la sua visione della funzione della stampa all’interno di una democrazia. Il Trentino perde uno dei testimoni più attenti e critici del panorama giornalistico e un figlio affettuoso di questa terra. Assostampa Trentina si unisce al cordoglio della famiglia».


«Con l’inattesa morte di Gianni Faustini - scrive inn una note il Pd del Trentino - si chiude, non solo una straordinaria parabola umana e professionale, ma anche una modalità di fare giornalismo carica di rispetto, ricerca della verità e pacata obiettività, caratteristiche queste che hanno sempre contraddistinto segnato le plurali esperienze dell’uomo e del direttore di quelle testate che tutt’oggi accompagnano e narrano la vita della nostra terra.

Figura segnata da una profonda cultura e da una squisita sensibilità, Gianni Faustini si è fatto sempre interprete fedele degli accadimenti della storia plurale e dei molti volti delle identità di questa particolare geografia sociale e culturale di confine, raccontando nelle sue cronache le trasformazioni ed i cambiamenti che hanno prodotto il Trentino di oggi.

Nell’unirci al dolore dei Familiari, ricordiamo soprattutto l’alto impegno civile e la colta scrittura di Gianni Faustini, quali esempi di una professione vissuta con coerenza e con profondo senso della responsabilità».


 

«La dipartita di Gianni Faustini - scrive il presidente del consiglio provinciale di Trento, Walter Kaswalder - priva il Trentino di una delle sue voci più limpide e autorevoli. Autentica colonna del giornalismo regionale, nella sua lunga e fertile parabola Faustini ha messo la sua lucidità di analisi e il rigore deontologico e morale al servizio di diversi ruoli, guadagnando negli anni una prospettiva di analisi sociale, politica e storica sempre più importante e preziosa. A nome di tutto il Consiglio provinciale desidero rivolgere sentite condoglianze al figlio Alberto e ai familiari».

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