Covid in Trentino, oggi altri sei morti In ospedale 446 malati, 6 meno di ieri

Altre sei persone sono morte in trentino nelle ultime 24 ore a causa del covid-19.

Due i decessi a Rovereto in ospedale, uno al centro sanitario di Mezzolombardo e tre nelle rsa. Si tratta di persone nate fra il 1925 e il 1941, come ha spiegato poco fa in conferenza stampa l'assessora alla salute, Stefania Segnana, in videoconferenza.

Calano i ricoverati: sono 446 i malati in ospedale con sintomi, 42 dei quali si trovano in terapia intensiva (ieri erano 452, 54 in rianimazione). In ospedale il flusso indica 35 nuovi ingressi e 39 dimisisoni.

Sono 219 i nuovi contagi rilevati con tampone molecolare, quasi 4mila i test effettuati (3.955). Dei nuovi positivi sono 59 gli ultrasettantenni, 21 invece i ragazzi o bambini in età scolare. Sono 85 le classi ora in quarantena.

Sul fronte rsa, intervento specifico su quella di Transacqua, in Primiero, in seguito all'individuaizone di ben 12 contagi. Quattro degli ospiti positivi sono stati trasferiti nella struttura ad hoc di Volano, dove peraltro ora gli 84 posti sono tutti occpuati, quindi si coinvolgono in questo servizio altre realtà (come Ala e Tione).

TEST RAPIDI: PIÙ AFFIDABILI SUI SINTOMATICI

Rispondendo a una domanda, il dirigente sanitario Giancarlo Ruscitti ha riferito sull’affidabilità dei test antigenici rapidi in uso da parte dell'Apss. «Hanno - ha detto - una caratteristica di temperatura e confezionamento particolari. Noi li utilizziamo sui sintomatici, come sempre detto, perché il loro uso sugli asintomatici comporta quasi un 50% di falsi positivi e falsi negativi. In questo momento, grazie alle farmacie, li stiamo utilizzando sui bambini e sul personale scolastico e siamo riusciti diciamo così a fare una discriminazione al contrario, cioè ad identificare quelli che non hanno il Covid, ma patologie stagionali classiche e che quindi possono tornare a scuola senza mettere in quarantena le famiglie. Su questi test noi abbiamo aggiunto anche i salivari che stiamo sperimentando con il Cibio».

FUGATTI: LA SITUAZIONE MIGLIORA MA SERVE GRANDE ATTENZIONE

Il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, ha confermato che, visto il miglioramento dei dati epidemici, la prossima settimana i tre comuni in zona rossa, Bedollo, Baselga di Pinè e Castello Tesino, torneranno in zona gialla, come tutto il resto del Trentino (che ieri è stato confermato da Roma al livello di rischio più basso, anche in virtù di un indice di riproduzione dei contagi, Rt, di 0,81).

Il presidente ha ricordato una serie di iniziative autonome per la gestione controllata dell'epidemia che hanno consentito di conservare la zona gialla, con tutti i vantaggi che ciò rappresenta per la vita quotidiana dei cittadini e per l'economia.
Da qui l'invito a continuare a vivere questo periodo di emergenza con grande attenzione e rispetto delle misure di prevenzione, per rafforzare la tendenza al miglioramento.

FAILONI: LE AREE MONTANE PROPORRANNO NUOVE MISURE PER TENTARE DI SALVARE LO SCI

A proposito di economia, l'assessore al turismo Roberto Failoni ha spiegato che le Regioni del'arco alpino e degli Appennini stannno continuando a elaborare proposte da sottoporre al governo per cercare di salvare il periodo natalizio, anche a fronte delle aperture già annunciate da Austria, Slovenia e Svizzera.

«Non possiamo accettare che mentre da noi si chiude tutto, in quei paesi si apra. Perciò stiamo ragionando su protocolli ulteriormente restrittivi per cercare di aprire. Se invece il governo insisterà sulle chiusure, bisognerà pensare di evitare che gli italiani vadano a sciare all'estero e di assicurare immediati e adeguati ristori finanziari alle attività danneggiate. Abbiamo preparato anche un piano B, anche di promozione, per pubblicizzare altre attività sulla neve, che si praticano senza l'uso degli impianti».

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