«Trento si aiuta», pacchi viveri e un conforto a chi è solo

di Giorgio Lacchin

"Trento si aiuta" un'altra volta. Riparte l'azione coordinata dal Comune che punta ad aiutare i bisognosi e più in generale le famiglie in difficoltà a causa della pandemia.
Domani è in programma l'incontro fra il Comune, gli enti e le organizzazioni dei volontari già attivi in primavera nei mesi della crisi causata dal primo lockdown . Le quattro realtà protagoniste sono Trentino Solidale, Caritas diocesana, Ana Trento e Banco Alimentare.

Un numero sempre maggiore di persone si mette in contatto con il Servizio attività sociali del Comune, conferma Chiara Maule, assessore alle politiche sociali. «Dapprima faremo una verifica di come sono andate le cose nei tre mesi del lockdown . Ripartiremo da lì per vedere se ci sia qualcosa da aggiustare».
Trentino Solidale, Caritas, Ana e Banco Alimentare, che hanno partecipato attivamente all'iniziativa primaverile, «conoscono la situazione: sanno, in pratica, il tipo di famiglia che dev'essere raggiunto, o gli anziani che devono essere aiutati».

Sappiamo per certo, prosegue Maule, «che oggi più di allora c'è una sorta di paura crescente di rimanere soli. Molte persone lo temono così pensiamo di attivare un'azione che potremmo chiamare "vicinanza comune". Potrebbe dispiegarsi in molti modi, dal semplice squillo al campanello - come stai? tutto bene? - a qualcosa di più articolato per chi abbia bisogni più importanti».

L'altra azione riguarderà la distribuzione di pacchi viveri. «Anche chi si trovi in quarantena e non possa andare a fare la spesa potrà usufruire del servizio - naturalmente pagando la spesa -, mentre ai bisognosi questi pacchi viveri verranno donati», spiega Maule. «Per bisognosi s'intendono tutte quelle persone messe in ginocchio dalla pandemia perché hanno perso il lavoro, ad esempio».
Magari qualcuno avrà bisogno che gli si porti a casa le medicine, «e noi cercheremo di venire incontro anche a loro».

Chi provvederà alla consegna dei pacchi viveri o delle medicine alle persone in quarantena «dovrà essere tutelato sotto il profilo sanitario: ecco allora che ci dovremo accordare con l'Azienda sanitaria sulle modalità dell'intervento».
Ancora non conosciamo il budget a disposizione, ammette l'assessore alle politiche sociali. «Potremmo recuperare dei soldi da qualche altro capitolo di spesa. Ci stiamo ragionando».

«Il primo incontro in Comune sarà venerdì (domani, ndr)», conferma Giorgio Casagranda, presidente di Trentino Solidale e del Centro servizi volontariato. «Un incontro "da remoto", visti i tempi, che coinvolgerà gli uffici competenti del Comune e i soggetti che a vario titolo hanno partecipato all'offerta nei mesi scorsi», i molti volontari, cioè, che hanno prestato aiuto alle famiglie in difficoltà.

«Il nostro compito è la consegna dei pacchi viveri a domicilio. Li consegneremo a chi non possa andare a fare la spesa perché in quarantena ma anche ai bisognosi, a chi si trovi in gravi difficoltà», perché la pandemia ha colpito forte.
«Noi non saremo chiamati a interferire sulla scelta di chi dovrà ricevere l'aiuto, ma su come consegnarlo», puntualizza il presidente di Trentino Solidale. «Il Comune illustrerà la "griglia" che ha predisposto e noi faremo il nostro lavoro. Difficile dire quante persone dovremo aiutare: molto dipenderà dal tipo di restrizioni adottate per la pandemia. In primavera furono 800 famiglie perché la gente non poteva neppure uscire di casa. Ora la situazione dovrebbe essere un po' meno grave».

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