Ordinanza Fugatti e DPCM Conte: regole «locali» a rischio impugnazione ecco differenze e parti inalterate

L’ordinanza emanata ieri dal presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, receipisce il DPCM del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ma se ne discosta i nalcuni punti allentando la «stretta». Ed è per questo a forte rischio di essere «impugnata» dal Governo, con conseguente contenzioso sul conflitto di competenze. Roma potrebbe impugnare l'ordinanza Fugatti già oggi, ma a piazza dante sanno bene che per un parere di merito occorrono al minimo una ventina di giorni, che permetterebbero alla Provincia di Trento di arrivare oltre la metà di novembre con le regole «autonome».

I MOTIVI - Per Fugatti, l’ordinanza è fondata sulla diversa situazione del contagio in Trentino. «La nostra situazione sanitaria ed epidemiologica attuale ci consente la deroga» è la frase chiave. Secondo la Provincia di Trento, cioè, il decreto nazionale va «adattato» alla situazione del Trentino. Cosa che non è permessa alle altre regioni a statuto ordinario.

LE DIFFERENZE:

- Orari di bar, pasticcerie e ristoranti. Il decreto nazionale impone l’obbligo di chiusura e il divieto di somministrazione di bevande dalle ore 18. L’ordinanza di Fugatti invece prevede che i bar e pasticcerie possano essere aperti dalle ore 5 alle ore 20. I ristoranti, dalle ore 5 alle ore 22.

- Negozi e centri commerciali. Il DPCM nazionale non prevede limitazioni al commercio. L’ordinanza Fugatti invece prevede la chiusura totale degli esercizi commerciali la domenica (sia piccoli negozi che centri commerciali). Unica deroga: farmacie, parafarmacie, rivendite di giornali e tabaccherie.

- DAD (DIDATTICA A DISTANZA). Il DPCM Conte prevede che le scuole superiori attuino da subito la didattica a distanza per un minimo del 75% delle ore di lezione. Per Fugatti questo non è giustificato in Trentino, dove finchési potrà vi saranno lezioni «in presenza». Commento di Fugatti: «Perché la didattica a distanza è sempre una piccola grande sconfitta».

- SCUOLE MUSICALI. Non avendo sospeso l’attività dell’istruzione, l’ordinanza Fugatti ha una curiosa ricaduta: possono rimanere attive le scuole musicali  «che siano iscritte al Registro delle scuole della Provincia di Trento».

LE CONVERGENZE:

- IMPIANTI DI SCI. Il DPCM nazionale delega alle Regioni la creazione di protocolli di sicurezza che permettano l’attività. Fugatti ha annunciato di aver in corso contatti con le regioni vicine (Veneto e Lombardia) e con l’Alto Adige per pervenire a un protocollo unico per lo sci. Percjhé «il comparto economico è troppo importante per la nostra economia».

COSA NON CAMBIA:

- MUSEI. La Provincia di Trento non modifica la disciplina delle attività museali, che possono continuare con norme di sicurezza e distanziamento.

- TEATRI, CINEMA E SPETTACOLI. Mentre la vicina Provincia di Bolzano ha «salvato» l’apertura dei teatri, la Provincia di Trento non ha previsto alcuna norma ad hoc. Quindi - nonostante la «situazione sanitaria ed epidemiologica favorevole» - teatri e ciname restano chiusi. «Noi non modifichiamo nulla» il commento di Fugatti in conferenza stampa.

IL TESTO COMPLETO DELL’ORDINANZA  

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