Giorgia Depaoli premiata da Mattarella Una vita spesa per aiutare gli altri

C'era anche la trentina Giorgia Depaoli ieri al Quirinale tra la cinquantina di italiani premiati con l'onorificenza al merito della Repubblica italiana per l'essersi distinti nel corso della fase più acuta (la primavera scorsa) dell'emergenza epidemiologica Covid-19. Un premio stabilito in occasione della Festa della Repubblica lo scorso 2 giugno ma consegnato proprio martedì, nei giorni in cui l'emergenza si rifà seria. 

«Purtroppo la situazione dei contagi - racconta emozionata da Roma Giorgia Depaoli - non ci ha permesso di stringere la mano al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e tutta la cerimonia è avvenuta rispettando il distanziamento e indossando le mascherine. È stata comunque una grande emozione. Tutti noi premiati rappresentiamo in realtà gruppi e altre persone». Giorgia Depaoli, 47 anni, di Trento (laurea in Economia politica a Trento e master in Cooperazione internazionale a Napoli) da vent'anni fa la cooperante internazionale, impegnata soprattutto nel campo della tutela dei diritti delle donne. Ha lavorato in quattro continenti, in zone sensibili: dal Sudamerica al Nordafrica, dal Medio-Oriente al Nepal, dal Sudafrica all'India. In gennaio era rientrata a Trento dalla Somalia, pronta a ripartire per il Sudan, ma il lockdown l'ha bloccata nella sua città. Giorgia non è rimasta con le mani in mano.

Abituata, per tradizione familiare, a fare volontariato, si è messa a disposizione della piattaforma «Trento si aiuta» e ha collaborato nella consegna di spese a domicilio agli anziani e nel recapito dei pacchi viveri Caritas, con l'Associazione Alpini, alle famiglie più fragili. «Un riconoscimento che dedico a tutti quelli che come me si sono impegnati in questo servizio. Il premio è di tutti». In questi mesi Giorgia ha continuato a lavorare da remoto nel campo della cooperazione internazionale: «L'Onu ha sconsigliato spostamenti e trasferte anche prima della risalita dei contagi. Purtroppo l'emergenza sanitaria sta esasperando situazioni già difficili in molte zone delicate in tutto il mondo». 

Insieme alla cooperante trentina sono stati premiati medici che hanno lavorato in prima linea, sacerdoti che si sono spesi in corsia, biologi, chi ha trasformato - sfruttando creatività e ingegno - maschere da sub in respiratori, operatori del 118, forze dell'ordine, insegnanti che non hanno rinunciato alla didattica a distanza nemmeno durante la degenza ospedaliera, operai costruttori di bombole d'ossigeno che hanno lavorato anche di notte. «Di fronte a questo nuovo momento difficile - ha detto il Capo dello Stato, Mattarella, nel discoro ufficiale di consegna dei riconoscimenti - servono fiducia e capacità. Sembra avvicinarsi una nuova fase di emergenza: questo momento difficile ci ricorda che non dobbiamo dimenticare e rimuovere ciò che è avvenuto nei mesi scorsi. Serve impegno e organizzazione, ma nonostante molte cose siano ancora sconosciute alla scienza, ora abbiamo tutti maggiore preparazione rispetto agli scorsi mesi di marzo e aprile. Serve una prova d'orgoglio».

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