Trentino, primo incontro del Tavolo sulla figura dell’infermiere di famiglia

Si è tenuto ieri il primo incontro del Tavolo di lavoro sulla figura dell’infermiere di famiglia e comunità all’intento del sistema sanitario trentino, prevista dal Piano di potenziamento e riorganizzazione della rete assistenziale territoriale.

Dal confronto - riporta una nota - è emersa la necessità di integrare questa figura con le altre professioni, con gli ospedali e con i medici di medicina generale, per garantire una presa in carico dei malati cronici e delle persone fragili. Il piano di riferimento prevede un impegno di spesa di 13 milioni di euro, per l’assunzione a tempo indeterminato di una sessantina di figure fra infermieri, medici e altro personale, e assunzioni a tempo determinato per implementare il sistema di accertamento diagnostico e sorveglianza della circolazione del virus.

A margine dell’incontro si è infine valutato anche la possibilità di coinvolgere, più in generale, la professione infermieristica per effettuare i test antigenici rapidi, su soggetti sintomatici in particolare in età scolare, che consentono di dare risposte veloci sulla positività al coronavirus.

LA POSIZIONE DEL SINDACATO FP-CGIL - La Funzione pubblica Cgil del Trentino prende atto del processo che sta portando all’istituzione dell’infermiere di famiglia, rispetto al quale si è tenuto un primo incontro del tavolo di lavoro con assessore e dirigente provinciale, dirigenti dell’Azienda sanitaria e Ordine delle Professioni Infermieristiche.

Su questo tema, spiegano il segretario generale Luigi Diaspro e i referenti del settore sanità Gianna Colle e Marco Cont: «Chiediamo di essere coinvolti nelle prossime fasi organizzative di istituzione di questa importante figura: per poter meglio inquadrare i fabbisogni del territorio e individuare come garantire adeguata integrazione coi servizi già in essere.

Abbiamo appreso che il piano prevede l'assunzione di una sessantina di figure professionali e anche su questo elemento è cruciale il ruolo del sindacato nell’affiancare una corretta progettazione: utile a dare il miglior servizio possibile ai cittadini ma necessaria anche per garantire adeguatamente i lavoratori già in servizio e quelli che saranno assunti».

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