Ieri l'acqua ci ha fatto paura: oggi rimane «allerta gialla» mentre si contano i danni

Sul Trentino ieri sono caduti 140 millimetri di pioggia, in alcune zone fino a 170. Ma da ieri sera il maltempo offre una tregua. C’è da fidarsi?

L’allerta rimane anche se passa dall’arancione al giallo. Le previsioni meteo inducono la Protezione civile trentina a mantenere alta la guardia e si avvisano i cittadini che le piogge cadute aumentano il rischio di frane e ruscellamenti. Nel bollettino si parla inoltre di forti raffiche di vento, grandine e fulmini.

Come già accaduto ad esempio sulla Trento Malè, non si possono escludere problemi localizzati sulla rete viaria come pure per quelle della distribuzione di energia elettrica o altri servizi.

Oggi sarà una giornata di tempo variabile, ma non si escludono piogge, temporali e anche grandinate. Meteotrentino avvisa che oggi vi saranno «annuvolamenti consistenti con brevi tratti soleggiati e probabili rovesci sparsi specie al pomeriggio sui rilievi. Temperature in generale diminuzione, su valori inferiori alla media del periodo. Venti in prevalenza deboli, di direzione variabile».

Martedì «schiarite alternate ad annuvolamenti con possibili deboli rovesci sui rilievi. Temperature minime e massime stazionarie. Venti deboli variabili in valle, dai quadranti settentrionali in montagna».


Ieri sera riunita la "Sala di piena" - Ieri sera a preoccupare erano le piene di torrenti e fiumi:  particolare attenzione viene presentata in situazioni come questa, caratterizzata da forti precipitazioni concentrate in determinate zone, al livello dei torrenti e dei fiumi che attraversano il nostro territorio ed agli equilibri con la situazione idrografica dei territori confinanti.

Il monitoraggio è stato seguito in tempo reale dalla “Sala di Piena” della protezione civile provinciale. In particolare monitorando l’andamento del livello del fiume Adige che alle 22.45 misurava 4.77 metri a Trento.

Nelle prossime ore non si prevedono problemi secondo la Protezione civile della Provincia autonoma di Trento che è rimasta costantemente in contatto anche con la Provincia di Verona oltre che con l’Alto Adige e con la Lombardia.

Invece a fine giornata è stato chiuso quello relativo al fiume Sarca: qui i livelli idrometrici erano scesi infatti sotto il limite di guardia dopo che il fiume, verso le ore 12, aveva ha raggiunto a Ponte del Gobbo 2,78 metri, ed era esondato nella zona di Pratosaiano.

 

GUARDA IL VIDEO: LA PIENA DELL'ADIGE A TRENTO DOMENICA SERA

 


LA GIIORNATA - Ieri è stata una giornata di emergenza su tutta la regione. Le maggiori preoccupazioni e danni vengono dall’Alto Adige. L’Isarco è esondato a Chiusa, mentre ad Egna circa 400 cittadini sono stati evacuati dalla parte bassa dell’abitato. Interrotta la linea ferroviaria, esondato l’Adige. Per evitare pericoli, dalle 15 di ieri è stata chiusa l’Autobrennero tra San Michele e Bolzano. Interrotta anche la ferrovia del Brennero, fra Bolzano e Vipiteno mentre la linea della Pusteria era già interrotta in via precauzionale da sabato.

Molte le situazioni a rischio in Trentino. A Grumo e San Michele all’Adige l’ondata di piena dell’Adige ha fatto collassare il ponteggio sul ponte della Trento-Malé. Poco lontano, nelle campagne di Zambana, il fiume ha esondato allagando i filari di mele.

A livelli di allarme il Sarca, che è esondato in alcuni tratti fra Arco e la foce. Proprio allo sbocco nel lago, hanno funzionato le reti allestite dai Vigili del Fuoco di Riva sabato pomeriggio: hanno trattenuto tonnellate di detriti e tronchi, recuperati con un gran lavoro ieri pomeriggio.

Il Sarca ha dato problemi anche alle sorgenti. In Val Nambrone, dove uno smottamento ha interrotto la strada per i laghetti di Cornisello, otto persone nei rifugi sono rimaste isolate, e portate a valle dai Vigili del Fuoco.

Superlavoro anche a Campiglio, dove una colata di fango dal rio Patascoss ha lambito il parcheggio di un albergo, senza però provocare grandi danni.

Gran lavoro per il Soccorso Alpino a Canazei, dove si è intervenuti per recuperare una ventina di turisti che erano rimasti isolati a causa del crescere del rio. Con l’intervento di una ruspa, si è riusciti a farli trasbordare sui fuoristrada per tornare a valle.

E’ stato invece l’elicottero a raggiungere in Val Canali una turista veneziana, che si era slogata una caviglia. Il corso d’acqua non permetteva di raggiungerla con le auto, è stata prelevata in una «finestra» di sereno. Non è grave.

Paura in Val di Non in mattinata: nella zona di Cles uno smottamento ha raggiunto la ferrovia Trento Malé mentre transitava un convoglio diretto a Trento. Per fortuna, nessun ferito ma la linea è chiusa almeno fino a domani.

 

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