Il mistero della scomparsa di Laner droni e ricerche nei boschi ma da venerdì scorso è introvabile

di Luigi Oss Papot

Sono trascorse altre 24 ore senza che le ricerche di Albino Laner abbiano dato qualche segnale positivo. Un'altra giornata che aumenta l'angoscia per i familiari dell'ottantatreenne, che manca da casa ormai da venerdì, ma anche per i molti soccorritori che hanno messo in piedi un'imponente macchina per le ricerche.
Ieri, oltre alle squadre di vigili del fuoco volontari, soccorso alpino, carabinieri, polizia locale, cani da ricerca e cani molecolari ed anche i droni, si è aggiunto per un periodo anche l'elicottero dei vigili del fuoco permanenti di Trento.
I droni con termocamera, dopo aver sorvolato la notte di sabato e la domenica tutto il giorno la zona del monte Orno e delle colline attorno a Pergine, sono stati fatti volare nella zona di Santa Giuliana, nella campagna di Levico. Dopo le ricerche purtroppo ancora senza esito nella zona di Pergine e del monte Orno, ieri è stato allargato il raggio d'azione.
Albino Laner, quando è partito da casa, aveva la barba incolta ed era vestito con pantaloni della tuta grigi di pile con zip e tasche rosse, una maglietta nera con zip e scarponcini marroni. Chiunque avesse informazioni o segnalazioni è pregato di contattare la Centrale Unica Emergenze al 112: ancora domenica sono state diverse le chiamate per segnalare possibili avvistamenti, ma i soccorritori, dopo aver approfonditamente controllato ogni volta, purtroppo non hanno trovato nulla.
Laner è partito da casa a piedi, in località Sacchi, e per questo le ricerche si sono inizialmente ristrette in Alta Valsugana, nei boschi e nelle adiacenze delle varie baite di proprietà dell'anziano: muratore per una vita e camminatore esperto, già in altre occasioni si sarebbe avventurato da solo per una giornata, facendo però poi sempre ritorno a casa dai familiari. L'assenza prolungata però ormai da quattro giorni però è preoccupante.

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