Gestione dei grandi carnivori: Fugatti riconvoca il Comitato "problema di sicurezza pubblica"

Della questione dei lupi in Trentino sarà coinvolto nuovamente il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, che si riunirà nei prossimi giorni su richiesta del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, secondo il quale "a rischio c'è la sicurezza delle persone".

Fugatti così ci riprova: già a febbraio 2019 aveva annunciato insieme alla assessora Giulia Zanotelli l'istituzione di speciali ronde anti-lupo che avrebbero dovuto pattugliare il Trentino giorno e notte. Ronde mai esistite e mai partite, visto che non c'era dotazione di personale, e che il pattugliamento avrebbero dovuto farlo le normali forze dell'ordine, ma senza aumenti di organico. Alla fine, l'assessora Zanotelli in aula del Consiglio Provinciale aveva dovuto ammettere che delle ronde esisteva solo l'annuncio. Ma in quei giorni, più volte, esponenti della maggioranza avevano parlato apertamente di "abbattimenti" preventivi. E il ministro dell'Ambiente Costa aveva ricordato alla Provincia di Trento che esistono delle leggi europee e nazionali di tutela della fauna selvatica, che non possono essere scavalcate.

Cosa è stato fatto dal febbraio 2019 ad oggi per gestire la presenza dei lupi in Trentino? Come spiega un comunicato stampa, "Una relazione tecnica è stata redatta dal settore Grandi carnivori del Servizio Foreste e fauna della Provincia che ha effettuato sopralluoghi ed esami sui casi di predazione segnalati da alcuni allevatori, in particolare in val di Fiemme e nel Lagorai, e su avvistamenti avvenuti in prossimità di centri abitati".

Fugatti si è detto "preoccupato non solo per i problemi strettamente legati all'attività zootecnica, già da soli importanti, ma anche per il dover constatare palesi indizi di un'eccessiva confidenza dei lupi".

"Crediamo che la questione vada oltre gli aspetti strettamente faunistici, ed è nostro dovere porre al primo posto il tema della sicurezza che deve essere garantita in via prioritaria", ha aggiunto Fugatti.

Le stesse parole del febbraio 2019, quando la presenza di un lupo nei pressi delle case di Mama d'Avio (praticamente sotto casa di Fugatti) aveva convinto il Commissario del Governo che si trattava di "un problema di sicurezza pubblica". E quel lupo, dopo due apparizioni a fondovalle, se n'era tornato sulle montagne e nessuno l'ha più visto.

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