Opera universitaria di Trento: al via le domande per borse di studio, esoneri e alloggi Un anno accademico segnato dall'incertezza

di Nicola Maschio

Al via le domande per borse di studio, esoneri e posti alloggio dell'Opera universitaria di Trento, ma tra molte incertezze.

Per quanto infatti l'emergenza Covid sia al momento contenuta ed il ritorno alla normalità proceda giorno dopo giorno, ci sono aspetti sui quali ancora è difficile fare delle previsioni certe.

Uno tra tutti, l'insegnamento: se infatti in maggio trapelavano notizie di un ritorno in presenza nelle aule a settembre, non solo nelle scuole superiori ma anche all'Università, lo scorso 17 luglio l'Ateneo trentino ha optato per un 50-50. O meglio, forse anche qualcosa in più in favore della didattica online, già sperimentata nei mesi primaverili. Lezioni che dunque si terranno in presenza quasi esclusivamente solo per le matricole, ovvero coloro che durante il primo anno possono aver bisogno di ambientarsi e conoscere il sistema universitario trentino, ma dal secondo anno in poi le lezioni online sembrano ormai essere cosa certa.

Tuttavia, l'utilizzo della didattica a distanza rischia di incidere fortemente sulla scelta degli studenti di restare nella città di Trento, tant'è che molti di essi pare abbiano già dato disdetta dell'affitto, per rientrare nelle proprie case e «frequentare» i corsi dal computer. «Se da un lato questo tipo di didattica è stato migliorato, complice l'esperienza dei mesi scorsi, di contro stiamo notando che molti studenti hanno già deciso di rientrare presso le loro abitazioni e abbandonare la nostra città - spiega Paola Paccani, rappresentante di Udu Trento. - Diciamo però che si tratta anche di una scelta imposta: rispettare i protocolli attualmente in vigore, soprattutto in merito alla distanza e all'occupazione delle aule, è veramente difficile. Inoltre, la comunicazione dello scorso 17 luglio sulle modalità di insegnamento del prossimo semestre è arrivata troppo tardi, creando ancora più confusione dopo che il Rettore aveva promosso il ritorno in classe, nel mese di maggio. Ad esempio, tanti tra coloro che hanno sostenuto i primi test d'ammissione stavano ora cercando una sistemazione, però so che hanno cambiato idea e che, con tutta probabilità, ricominceranno a cercare una stanza in vista del secondo semestre».

L'incertezza infatti regna sovrana su diversi contesti, conclude Paccani, come le mense universitarie che ancora non si sa come funzioneranno. Vero è che quasi cinque milioni di euro sono stati investiti per favorire e migliorare la didattica a distanza, con l'acquisto di strumenti (tablet e simili) per studenti e professori ed il potenziamento delle reti internet, proprio in vista di un nuovo utilizzo di questo sistema.

Ancora, per ottemperare ai protocolli e alle disposizioni in materia di sicurezza e contenimento del Coronavirus, l'Opera Universitaria ha provveduto a convertire le stanze doppie in singole: manovra quest'ultima che non ha fortunatamente fatto perdere molti letti alle strutture Mayer e San Bartolomeo, dato che su circa 1.200 posti disponibili solo 45 stanze (cioè 90 letti complessivamente) erano adibite a doppie.

In più, il recupero di 60 posti letto dalla residenza Borino, a Povo, ha permesso di colmare le ultime necessità in termini di spazi. «La speranza è quella di registrare nuovamente i 2.200 borsisti dello scorso anno e che i nostri 8 milioni di fondi vengano utilizzati in toto - ha aggiunto la presidente dell'Opera, Maria Laura Frigotto. - Le domande si chiuderanno tra metà agosto e metà settembre, a seconda del beneficio richiesto, tuttavia non possiamo ancora fare una valutazione dell'impatto che la didattica online ha avuto, o avrà, sulle domande. Siamo comunque certi che gli studenti più fragili economicamente ragioneranno con più attenzione in merito allo svolgimento delle lezioni a Trento, proprio perché avendo modo di seguirle da casa pensiamo scelgano di restare lì. Noi comunque siamo pronti: abbiamo recuperato anche i posti di Borino, struttura prima concessa all'Apss per ospitare medici e infermieri impegnati nella lotta al Coronavirus. Percepisco una gran voglia di tornare a seguire le lezioni in presenza, dunque speriamo di poterlo fare presto».

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