Sanità, Cgil, Cisl e Uil critiche «Le dimissioni di Bordon un ennesimo pasticcio»

Preoccupanti, inaccettabili e fuori luogo. Così i vertici di Cgil Cisl Uil del Trentino giudicano le parole con le quali l'assessora provinciale alla salute Stefania Segnana ha provato a spiegare le ragioni del mancato rinnovo dell'incarico all'attuale direttore generale dell'azienda provinciale dei servizi sanitari Paolo Bordon (nella foto) .

«Non è possibile minimizzare - incalzano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti - la decisione assunta dalla giunta di non rinnovare l'incarico al dottor Bordon, nel bel mezzo della più grave crisi sanitaria dal dopoguerra ad oggi. Tutti conosciamo la professionalità dei vertici dell'Apss ma questo non significa che l'Azienda possa permettersi di restare acefala per i mesi decisivi per la predisposizione del piano sanitario anti Covid per l'autunno. Se questo rallenterà le strategie per prevenire nuovi contagi lo capiremo purtroppo solo nei prossimi mesi. Quel che è certo, è che l'addio anticipato a Bordon è l'ennesimo pasticcio della giunta Fugatti in materia di sanità».

Ma per i sindacati sono ancor più preoccupanti le giustificazioni addotte dall'assessore provinciale alla salute che sembra descrivere un direttore generale riluttante ad attuare gli indirizzi della giunta per ragioni politiche. «Queste dichiarazioni sono davvero fuori luogo - denunciano Grosselli, Bezzi e Alotti - perché sembrano voler mettere in cattiva luce un professionista del calibro di Bordon che tra poche settimane sarà chiamato a dirigere un'azienda con oltre un milione di potenziali utenti. E sono preoccupanti se proiettate sulla nomina futura del nuovo direttore. Non vorremmo infatti che la scelta del successore di Bordon avvenisse sulla base di affinità politiche più che sulle capacità tecniche e professionali. Questo sarebbe davvero pericoloso per la sanità trentina e svilente per i direttore nominato. Quello che serve all'Apss è una guida esperta, professionalmente preparata e tecnicamente capace anche di discutere in maniera autorevole con la giunta sulla gestione dei servizi sanitari. Non è la fedeltà ma la competenza e la corretta dialettica tra tecnici e politici la ricetta per garantire nel tempo il rafforzamento della sanità sul territorio».

I segretari generali di Cgil Cisl Uil rilanciano la necessità che di aprire un confronto sui due fronti più urgenti: il piano sanitario anti Covid-19 per l'autunno e le strategie per il miglioramento della salute della popolazione in Trentino sul lungo periodo. «Domani, ad un mese e mezzo dall'appello lanciato dai nove ordini delle professioni sanitarie e assistenziali, si riunirà finalmente il Consiglio dei Sanitari. Sarà l'occasione, finalmente, per avviare il confronto sul piano sanitario anti Covid per l'autunno che ancora manca. Su questo fronte siamo in grave ritardo e serve il coinvolgimento di tutti gli attori a partire dalle parti sociali. Poi serve che la Giunta smetta di usare la sanità solo a fini elettorali e cominci davvero a definire una strategia fondata su prevenzione e prossimità dei servizi».

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