Basta trasporti «ridotti» da oggi su bus e treni si viaggia a piena capacità

Cresce ancora in Trentino - fino a quasi raddoppiare rispetto ai valori attuali - la capienza di treni e autobus. Il governatore Maurizio Fugatti venerdì ha firmato un’ordinanza in tema di trasporto pubblico. Le nuove indicazioni consentono ai passeggeri di occupare tutti i posti a sedere su autobus, corriere e treni. È un altro passo avanti verso la normalità che tuttavia è ancora distante: resta obbligatorio il rispetto del metro di distanza per i passeggeri in piedi e rimane l’obbligo di indossare la mascherina per chi utilizza il trasporto pubblico.

L’ordinanza «consente l’occupazione del 100% dei posti a sedere per i quali il mezzo è omologato, mentre si ritiene ancora opportuno confermare l’obbligo di distanziamento interpersonale di almeno 1 metro per i posti in piedi, fermo restando per i vettori un obbligo di costante ricambio dell’aria» (l’autista, se lo ritiene, può fermarsi ad arieggiare ). L’ordinanza, infine, conferma «l’obbligo di utilizzo della mascherina quale dispositivo di protezione delle vie respiratorie».

«Ogni giorno che passa, ogni nuovo rapporto sulla situazione contagi ci dicono che dobbiamo guadagnare passo dopo passo il traguardo della normalità - sottolinea il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti - tenendo ben presente quel mix tra prudenza e coraggio che fin qui abbiamo sempre cercato di usare nelle nostre scelte. I servizi pubblici, come quelli che riguardano i trasporti e l’insegnamento, sono anche un simbolo particolarmente forte. Riattivarne le funzionalità, in piena sicurezza, significa anche dare un messaggio di fiducia».

Cosa significa nella pratica recuperare tutti i posti a sedere sui mezzi pubblici? «Un mezzo lungo 12 metri - spiega il dirigente del Servizio trasporti della Provincia, Roberto Andreatta - fino ad oggi poteva trasportare 26 passeggeri, da domani si passa a 55 più una decina di posti in piedi. Oppure un treno Minuetto passa da 90 a 170 posti a sedere».

Queste nuove disposizioni dovrebbero consentire di risolvere qualche problema emerso nei giorni scorsi come il caso di una donna a Riva lasciata a terra perché la corriera aveva raggiunto il limite massimo di posti, oppure il caso di alcuni passeggeri in rientro dai laghi che non hanno trovato posto sulla ferrovia della Valsugana.
La decisione di allentare la presa sul trasporto pubblico è dettata anche da motivi di razionalizzazione: non è pensabile che un treno che parte da Bolzano, transita per il Trentino, e arriva a Verona possa avere capacità di trasporto passeggeri diverse lungo la tratta. Inoltre da oggi il trasporto pubblico, soprattutto tra Trento e Rovereto, deve fronteggiare il massiccio (e dibattuto) rientro negli uffici dei dipendenti della Provincia.

Siamo ancora lontani dai 120 mila passeggeri trasportati in epoca pre-covid ma ci stiamo lentamente avvicinando. Intanto sono tornati i controlli dei titoli di viaggio in discesa. Gli “sbadati” pizzicati senza biglietto vengono sanzionati. C’è una fetta di passeggeri che in epoca di Covid ha perso l’abitudine a fare il biglietto. Ci vorrà del tempo per tornare a quello 0,37% di evasione toccato in passato.

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