Caos materne, slittano le riapeture e a Trento ripresa possibile il 17 e il 18

di Marica Viganò

«Se si riaprono le scuole dell’infanzia in queste condizioni, c’è il rischio che venga chiuso tutto». Marcella Tomasi di Uil Fpl Enti Locali non ha dubbi sul rischio dell’accelerazione voluta dalla Provincia per la ripresa dell’attività delle materne. «Sono in gioco la sicurezza dei bambini e la sicurezza dei lavoratori. Ricordiamoci che c’è anche una parte burocratica da aggiornare - spiega - In caso di controlli dell’Uopsal sull’applicazione del protocollo sulla sicurezza e del Nas per quanto riguarda le norme igienico-sanitarie tutto dovrà essere in regola. Ma allo stato attuale regna il caos».

Molte scuole sono ancora chiuse. A Trento sarà difficile una ripresa dell’attività delle materne già lunedì 15, ma il tempo corre e la “finestra” che la Provincia ha disposto per preparare le scuole e l’accoglienza dei bimbi chiuderà giovedì 18, salvo proroghe.

Ultime ore dunque per calcolare spazi e distanze, per igienizzare i locali, per organizzare una nuova didattica e capire come poter rispettare il metro di distanza fra personale e bimbi e fra gli stessi bimbi.
In un documento inviato nei giorni scorsi ai vertici di Provincia, Federazione scuole materne, Coesi, Asif ed al Consorzio dei Comuni, la Uil evidenzia tutto ciò che non sta andando nel verso giusto. Il primo punto riguarda i dispositivi di protezione individuale (come mascherine e sovracamici monouso), forniti al personale in modo parziale. Inoltre in alcune strutture non sarebbero arrivati i prodotti adeguati per l’igienizzazione dei locali.

Difficoltà ci sono anche sull’organizzazione del servizio. «Se le linee guida per la tutela della salute e sicurezza indicano la separazione delle attività, ad esempio che i docenti devono occuparsi esclusivamente dei bambini e il cuoco della preparazione dei pasti, abbiamo casi in cui tutto il personale alla fine dell’orario di lavoro deve igienizzare aule e bagni» spiega Marcella Tomasi. Il punto tre del documento riguarda l’accesso dei bambini: per evitare che troppe persone si ritrovino insieme all’esterno delle scuole, si propone un orario personalizzato per famiglia. Infine, vengono evidenziate criticità nella formazione: «Secondo noi ricordare cosa è il Covid e come si utilizzano i dispositivi di protezione non è ridondante, ma fondamentale» precisa Tomasi.

Ai quattro punti contenuti nel documento se ne aggiunge un quinto, emerso proprio nelle ultime ore. «Oggi (ieri per chi legge, ndr) dal Dipartimento abbiamo saputo della possibilità di mobilità per il personale: le maestre che lavorano in scuole con meno iscritti potrebbero essere mandate in missione in scuole che hanno più iscritti e un numero non adeguato di insegnanti - spiega Tomasi - Noi riteniamo una follia sostituire gli insegnanti in un momento così difficile, in cui deve essere garantita la continuità didattica. Già i bambini si sentiranno smarriti perché troveranno una scuola diversa da quella che hanno lasciato».

Lunedì pomeriggio Cgil, Cisl, Uil e Satos avranno un confronto con il Dipartimento istruzione e cultura della Provincia, mentre martedì mattina i sindacati siederanno al tavolo di lavoro per la sicurezza.

A Trento la ripresa delle materne nel capoluogo potrebbe coincidere con quella dei nidi: «Gli asili - spiega l’assessore comunale Chiara Maule - riapriranno fra il 17 ed il 18». Ultimi giorni anche per perfezionare il servizio mense: sono stati contattati i fornitori delle cucine, per garantire il pasto ai bimbi e dunque la continuità dell’orario. Ma la conferma sull’attivazione della mensa nelle singole scuole si avrà solo la prossima settimana.

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