Serve una casa alla piccola Eva A due anni è affetta da atrofia muscolare e la mamma chiede aiuto per lei

di Matteo Lunelli

Un grido d’aiuto. O, meglio, un sussurro d’aiuto visto che «non voglio andare contro nessuno o accusare qualcuno, meno che meno le istituzioni». Ma per la sua piccola Eva ha messo da parte l’orgoglio di mamma e la riservatezza e ci ha raccontato la sua storia.

«Abbiamo bisogno di una casa nuova: Eva ha 2 anni ed è affetta dalla Sma - atrofia muscolare spinale - una malattia rara e degenerativa, che le è stata diagnosticata quando aveva sei mesi e la costringe a muoversi su una carrozzina e su un deambulatore. Ma i poco più di 60 metri quadrati del nostro appartamento al terzo piano non le permettono di farlo e allora dobbiamo trovare un’altra soluzione. Non un capriccio nostro, ma un’esigenza per lei».

Martina Moser ci guarda con i suoi occhi azzurrissimi e continua a ribadirlo, ad ogni frase: «Non ce l’ho con qualcuno, lo facciamo solo per Eva». L’appartamento è al terzo piano nella frazione di Faida, trecento anime qualche chilometro dopo Miola, dove i segni di Vaia sono ancora ben visibili. «Ci potevamo vivere tutta la vita qui, anche in duecento», racconta facendoci vedere le stanze. «Ma vedi? In bagno con la carrozzina non si entra. E anche in stanza, dove ci sono già i due fratelli grandi, che vanno alle elementari. Poi ci sono i tre piani di scale. È venuta qui anche la dottoressa che segue Eva all’hospice pediatrico di Padova è l’ha detto chiaramente: “Questa casa è troppo piccola, la bimba ha bisogno di essere autonoma”. Ma cambiare casa non è uno scherzo, soprattutto economicamente».
Mamma Martina è una educatrice all’asilo: al momento è a casa, tra Covid, maternità e, soprattutto, la malattia di Eva. Ma ci confida di avere una grande voglia di tornare al lavoro. Per tanti anni si è presa cura di centinaia di bimbi, nel nido Bucaneve a Pergine. Ma adesso chiede un aiuto perché lei possa prendersi cura di Eva, insieme al marito Niki Casagranda, «che è sempre al lavoro ultimamente: per fortuna, dopo un mese di stop per il Coronavirus».

Siccome, fino ad ora, le sue richieste sono rimaste inascoltate, ha deciso di muoversi: «Sono una mamma e questa era l’unica cosa che mi rimaneva da fare: magari mi prenderò delle critiche, ma ho deciso che era tempo di muoversi e provare a smuovere le acque, perché tutto era fermo. Così mi sono perfino iscritta a Facebook e mi hanno insegnato a creare una raccolta fondi online».

Così due giorni fa ha aperto un link su Gofundme.com e chiesto un aiuto concreto a tutti. E la comunità ha risposto alla grande: poco più di 10 mila euro raccolti grazie a circa 180 diversi donatori. Con qualche anziano del paese che ha saputo e fermato la mamma per strada dicendo di fornire anche un Iban, «perché di internet e carte di credito non capisco nulla». Insomma, le persone hanno risposto, ognuno per quanto poteva ma la cifra, naturalmente, è ancora ben lontana da quella necessaria. «Il problema è che l’eventuale nuova casa sbarrierata e più ampia risulterebbe come seconda casa, perché l’attuale per una serie di questioni burocratiche, nonostante la stiamo ancora pagando, non possiamo venderla. Noi non vogliamo chiedere la carità a nessuno, ma dobbiamo pensare al benessere di Eva».

Eva, nel frattempo, si sveglia. Ci guarda curiosa, abbracciata alla sua mamma, tenera e bella con il suo ciuccio rosa. «È venuto a vedere Tommy e Pantera», le dice mamma Martina, indicando le sue carrozzine. Tommy e Pantera hanno bisogno di spazio per portare in giro Eva. Per dare una speranza a Eva e alla sua famiglia. «Lei è sempre felice - aggiunge Martina stringendola -, ed è super intelligente. Pensa che un bambino ogni diecimila ha la Sma, vuol dire che in Trentino ne nasce uno ogni quattro anni. Ad oggi non esistono cure. Noi andiamo a Padova ogni quattro mesi per un farmaco sperimentale che tiene bloccata la malattia».

COME AIUTARE

Per donare: il sito gofundme.com e in alto a sinistra in “cerca” digitare “Martina Moser”. Oppure c’è l’Iban IBAN IT 97 F 08178 34330 000023013006.

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