Da domani spostamenti liberi in tutta la Regione Autocertificazione solo per gli altri viaggi E si potranno incontrare anche gli amici

di Zenone Sovilla

Da oggi novità per il commercio ma anche nella libertà di spostamento in regione, senza giustificazioni e autocertificazioni che tanti dubbi generavano. Si potranno incontrare finalmente gli amici e va in archivio, almeno negli ambiti regionali, la discussa disposizione sui «congiunti».

Per i residenti in Trentino e nelle province venete confinanti (Belluno, Vicenza e Verona), domani potrebbe nascere pure un’area di libera circolazione, in virtù dell’accordo siglato dai presidenti Luca Zaia e Maurizio Fugatti e ora al vaglio dei rappresentanti territoriali dello Stato. La definizione è attesa oggi e sono due le ipotesi in campo: l’assimilazione delle tre province al territorio regionale, dunque senza limitazioni di sorta, oppure la sola concessione per far visita ai «congiunti» (misura che fra i soli comuni di confine è già in vigore da una decina di giorni).

L’intesa interregionale si basa su un quadro epidemiologico omogeneo fra i territori e risponde a marcate esigenze sociali. In generale, invece, fino al 3 giugno (salvo ripensamenti), per viaggiare verso altre regioni bisogna avere comprovate ragioni di lavoro, urgenza, salute oppure la necessità di rientrare al domicilio/residenza. Frattanto si ultimano i preparativi per tirare su le saracinesche.

Di ristoranti, parrucchieri e centri estetici si è discusso molto, fino all’accordo di venerdì sera tra Roma e le autonomie locali su un protocollo di prevenzione unico proposto dalle Regioni e accolto dal governo. Igiene, mascherine e distanze i pilastri di una ripartenza in sicurezza che rinuncia alle misure più severe suggerite dall’Inail e contestate dagli esercenti: il metro diventa lo standard «universale» della separazione fisica anti-contagio.

Inoltre, come previsto nella delibera firmata ieri dal presidente Fugatti, si consente di riavviare una serie di realtà diverse, compresi musei, biblioteche, affittacamere, attività varie dello spettacolo, con i teatri e i cinema che però apriranno il 15 giugno, secondo l’annuncio fatto ieri sera dal premier Giuseppe Conte. Ok da piazza Dante anche ad altre attività che afferiscono in qualche modo alla filiera dei servizi già permessi.

Per i ristoranti, così come altri ambienti pubblici, le prescrizioni dei protocolli sono dettagliate e specifiche, anche se si è parlato soprattutto del metro minimo di distanza (derogabile solo in presenza di divisori adeguati). Oltre ai dispenser di gel disinfettante per le mani da collocare in vari punti, specie all’entrata e vicino ai bagni, si prevedono pulizie intensificate, mascherina per tutti (non i clienti quando siedono ai tavoli); disinfezione di tutte le superfici e oggetti dopo ogni utilizzazione (vassoi, oliere, saliere eccetera); menù plastificati (e dunque lavabili ogni volta), digitali o usa e getta; ricambio d’aria continuo escludendo sempre il ricircolo (che potrebbe liberare nell’aria componenti virali); preferenza ai pagamenti elettronici e al tavolo.

Vanno esposte informazioni ben visibili sulle pratiche igieniche e gli ospiti devono poter accedere e uscire dagli ambienti rimanendo a un metro fra loro anche se sono in movimento. Ciò vale pure per altre attività che aprono oggi, come i saloni dei parrucchieri e i centri estetici, per i quali si prescrive la prassi su appuntamento e l’elenco dei clienti va conservato poi per due settimane.

Tutti con la mascherina (salvo per specifiche operazioni sul viso) e distanza di sicurezza anche verso l’operatore, che in genere indosserà guanti e grembiule monouso (per le prestazioni «ravvicinate» va aggiunta la visiera protettiva).

Da oggi possono riaprire anche hotel, agritur, spiagge e stabilimenti balneari, mentre per piscine e palestre (attività senza contatto interpersonale) al momento si prevede la data del 25 maggio.

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